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RISCHIA LA CHIUSURA IL CENTRO AUXOLOGICO DI PIANCAVALLO

VERBANIA - 20.06.2014 - Dopo quasi 60 anni di presenza nel Verbano Cusio Ossola contraddistinti da un lavoro “silenzioso” e da tanti risultati scientifici e clinici raggiunti, l'Istituto Auxologic di Piancavallo, che ha registrato anche una folta presenza lombarda e varesina, che rappresenta oggi la prima realtà occupazione privata del VCO, è ora costretto a cogliere l'occasione dell'insediamento della nuova Giunta della Regione Piemonte, per riportare l'attenzione delle Istituzioni, degli Amministratori locali, delle Organizzazioni Sindacali e dei mass media sulla situazione di grave difficoltà ed incertezza in cui si trova ad operare questo importante istituto. A tal fine è stato organizzato un'incontro che si terrà Mercoledì 25 giugno alle ore 18,00 presso Villa Caramora di Verbania, durante il quale la direzione illustrerà la grave situazione, che mette in pericolo la continuità di questo Istituto.

Ad oggi non sono stati ancora definiti con la Regione Piemonte, il contratto di finanziamento dell'anno 2013, quello relativo agli anni 2014-15, ed una serie di altre pendenze tra le quali il nulla-osta per poter proseguire i lavori di ristrutturazione dell'Ospedale San Giuseppe di Piancavallo e la sottoscrizione dell'accordo sulla compensazione dei budget degenze/ambulatoriale degli anni 2009/2010. Per affrontare gli aspetti sopra richiamati, in particolare quelli economici, si sono protratti per un anno gli incontri con i precedenti Amministratori regionali e con il relativo staff tecnico, senza però trovare una soluzione condivisibile per garantire l'equilibrata gestione dell'istituto e la conseguente garanzia per la continuità della nostra attività. Nel settembre del 2013 il Presidente Cota venne a Piancavallo e, in quella sede, era stata assicurata una soluzione positiva delle problematiche che i provvedimenti regionali di spending review avrebbero fatto ricadere sull'Istituto. Una serie di interventi correttivi è stata adottata per gli aspetti che disciplinano il processo di ricovero. E’ rimasta invece ancora tutta aperta la questione dei tagli di finanziamento che la Regione Piemonte fa ricadere sull'istituto. In estrema sintesi, l'Istituto non è in grado di sostenere i tagli, per svariati milioni di euro, che andrebbero a riflettersi sull'attività già svolta per il 2013 e per quella in corso e futura. Dopo una anno di incontri, promesse, ipotesi risolutive repentinamente smentite, non c’è stata ancora una risposta positiva per eliminare gli insostenibili tagli al finanziamento per questa importante attività, permanendo anche una serie di variabili tecniche quali la decorrenza del finanziamento per funzioni e la remunerazione dei pazienti extra Regione Piemonte che hanno un rilevanza notevole per la continuità della nostra attività. All'Istituto giungono infatti molti pazienti della Regione Lombardia e di altre regioni. I tagli prospettati fino ad ora sono insostenibili e vanno a penalizzare un Istituto che in tutti questi anni ha garantito, in silenzio, un alto livello di attività clinico-scientifica, ha investito in risorse umane e tecnologiche, ha mantenuto i livelli occupazionali e non è costato alla collettività nulla di più rispetto a quanto la Regione Piemonte ha assegnato come finanziamento. (C.P.)

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