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AGRICOLTURA E TURISMO - DUELLO PER 50 CENTIMETRI

VERBANIA -02.07.2014 - Da La Stampa - di Luca Gemelli - Agricoltura-turismo: il duello è sul livello del Lago Maggiore. Cinquanta centimetri dividono gli esponenti delle due categorie: troppa acqua penalizza i campeggi, livelli bassi danneggia chi ha i campi. Divisi da cinquanta centimetri d’acqua: mezzo metro di differenza sul livello del lago rischia di aprire lo scontro tra l’agricoltura lombarda e piemontese nell’area del Ticino e le imprese turistiche del Maggiore. Dopo una sperimentazione durata due anni, periodo durante il quale era stato autorizzato l’innalzamento del livello massimo del lago durante il periodo estivo da 100 a 150 centimetri sopra lo zero idrometrico, quest’anno il ministero dell’Ambiente ha deciso di sospendere il permesso. Il livello del lago, nel periodo estivo, non deve superare il metro sopra lo zero idrometrico.

Una decisione che non è piaciuta agli agricoltori, che lamentano il rischio di gravi danni all’agricoltura: la presenza di una quantità d’acqua inferiore nel bacino significa che con l’avanzare dell’estate cresce il rischio di avere meno risorse da riversare nei canali irrigui in caso di necessità. Opposta l’esigenza delle imprese turistiche: un livello anche solo di mezzo metro più alto del Lago Maggiore significa ridotta dimensione delle spiagge e un marcato incremento del rischio di allagamento. «Occorre sbloccare i livelli del Lago Maggiore per evitare gravi danni all’agricoltura del Piemonte Orientale e della Lombardia Occidentale» dice il presidente di Coldiretti Piemonte Roberto Cabiale facendo proprio il grido d’allarme lanciato nei giorni scorsi dalla Coldiretti lombarda. «I livelli del Lago Maggiore hanno tutelato un’area agricola dove si produce buona parte di tutto il riso italiano e non hanno mai causato inconvenienti» aggiunge Antonio De Concilio, direttore di Coldiretti Piemonte. Un’opinione che non trova d’accordo i rappresentanti delle imprese turistiche del Verbano, in particolare quelle all’aria aperta. «I livelli tenuti artificialmente alti degli ultimi hanno comportato gravi danni alle nostre strutture. Tanto per fare un esempio, nel 2013 per quasi tutto giugno in parecchi campeggi non poteva essere utilizzata la spiaggia per il lago troppo alto» spiega Tranquillo Manoni, presidente regionale Faita, la federazione delle imprese del settore delle vacanze all’aperto. E aggiunge: «L’anno scorso sono state perse 25 mila presenze nel solo camping Isolino a Fondotoce, 20 mila in altre strutture. La decisione del ministero dell’Ambiente è benvenuta, credo rappresenti un giusto punto di equilibrio».

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