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SALVATAGGIO DI UN APPASSIONATO DI PARAPENDIO DA PARTE DELLA PROCIV

LAVENO MOMBELLO -01.08.2014 - Nella foto di Monica Mattana, il "parapendista" Talamona con la nostra prociv dopo il salvataggio - L'uso di nuove tecniche da parte della Protezione civile di Laveno Mombello, come il laser con Gps, così come le continue esercitazioni fatte anche con l'uso di un drone-merati, hanno dato i primi riscontri positivi e nella serata di giovedì, hanno visto il rapido intervento di salvataggio di un parapendista, caduto in una zona impervia del Sasso del Ferro. Incidente avvenuto a neppure tre ore dalla caduta di un'altro 44 enne, appassionato del volo libero sul Monte Nudo a Cittiglio, che è costato un violento trauma alla spalla dello sfortunato sportivo, finito in una zona impervia e tratto in salvo dai vigili del fuoco e dall'elisoccorso.

Pensava invece di farcela Giovanni Talamona 47 anni di Invorio (No) che partito attorno alle 18 sempre dal Monte Nudo sopra Cittiglio, verso le 19,30 mentre si trovava sopra la vetta del Sasso del Ferro, è precipitato in un insidioso canalone sullo stesso versante del Sasso del Ferro, fortunatamente illeso ha poi raccontato. "Pensavo di farcela da solo a risalire il versante, ma la fitta vegetazione, ricca di rovi e rocce, si è rivelata ben presto un ostacolo invalicabile per me e così, raccolto il parapendio nella sacca, sono stato costretto a chiedere aiuto alla base dell'Icaro via radio attorno alle 21,15." Allarme che è stato dato immediatamente anche alla stazione di arrivo della Funivia del Lago Maggiore, i cui tecnici dell'impianto. che avevano già visto precipitare il Talamona verso le 19,30 e che gridando, aveva loro rassicurato di star bene e non essere ferito e che stava tentando di risalire da solo, hanno dato a loro volta l'allarme. Così mentre da Varese partivano alla volta di Laveno i vigili del fuoco Saf di Varese, il Soccorso Alpino (CNSAS) e i vigili del fuoco di Laveno, ed i carabinieri del comando stazione di Laveno, la protezione civile saliva con l'impianto di risalita messo appositamente in funzione per i soccorsi dalla stessa Paola Mattioni. Saputo che il Talamona non si era fatto neppure un graffio, verso le 22,30 la Protezione civile lavenese raggiungeva lo stesso aprendosi un varco nella fitta vegetazione e ritrovandosi all'incirca nella stessa postazione, dove due anni fa, il primo settembre, avevano soccorso una coppia di tedeschi poi portati a valle con l'elisoccorso insieme ai vigili del fuoco, dopo una notte passata all'addiaccio, essendo i due impossibilitati a muoversi e senza la possibilità dell'intervento notturno dell'elisoccorso. In vetta sono poi intervenuti anche il Cnsas di Varese e i vigili del fuoco del Saf, che hanno accompagnato presso la stazione di arrivo della funivia il Talamona, che non ha mancato di ringraziare i soccorritori (una ventina di persone) anche per la tempestività dell'intervento. Passata la paura di dover passare una notte all'addiaccio, il Talamona ha poi raccontato ai carabinieri, dopo che i soccorritori si sono accertati che non avesse bisogno di cure mediche, di come quel lancio dal Monte Nudo, fosse stato il suo primo lancio nella zona. Di aver da poco aveva ottenuto il brevetto di volo. Poi affascinato dallo splendore del nostro territorio e dal lago, si era attardato a veleggiare sopra il Sasso del Ferro, sino a che, una probabile inversione termica, gli ha fatto perdere il controllo del parapendio, ed è così caduto sul versante, attutito dalla fitta vegetazione infestante del monte, la stessa che poi però gli ha complicato la fattibilità di porsi in salvo da solo. Due incidenti in poche ore tuttavia consigliano ad una maggiore prudenza da parte di tutti, visto anche il vasto spiegamento di uomini e mezzi che queste operazioni richiedono. (C.P.)

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