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NUOVO E PESANTE INQUINAMENTO DA GASOLIO

LAVENO MOMBELLO - 11.09.2014 - Un nuovo e intenso inquinamento da idrocarburi, si parla di decine e decine di litri di gasolio sono finiti ieri , attraverso il terreno e poi nelle tombinature e da qui prima nel torrente Fassora e poi nel Boesio, sino al golfo lavenese, interessando così anche il Lago Maggiore (l'esatto quantitativo è in via di accertamento). Un inquinamento che risulterebbe simile a quello, ben più contenuto, che si era registrato lo scorso 20 agosto e del quale non si era ancora trovata la provenienza. L'allarme è scattato nella mattinata di ieri, attorno alle ore 9,00, quando la gente e la stessa polizia locale ha avvertito nella zona Ponte e Molinetto un forte odore di idrocarburi provenire dal torrente Boesio, scoprendo inoltre delle spesse e pesanti macchie oleose che si spostavano rapidamente verso il lago. Come da protocollo di intervento, immediato è stato l'intervento della Protezione civile di Laveno Mombello, che a cura della Provincia di Varese e della ditta Gumiero di Venegono, ha in carico gli apposti salsicciotti assorbenti che vengono utilizzati a barriera sui corsi d'acqua.

Il tempestivo intervento è valso a contenere il liquido inquinante diretto a lago. Era accaduto anche lo scorso 20 agosto, ma essendosi verificato di notte, la fuoriuscita della sostanza inquinante, favorita dalla pioggia e per il tardivo allarme, il gasolio era finito nel golfo lavenese e in seguito al via vai dei traghetti, aveva raggiunto la sponda piemontese. Così mentre la Protezione civile poneva le barriere alla foce del Boesio, sul posto la polizia locale iniziava le indagini insieme all'ufficio tecnico comunale, con i tecnici Andrea Jelmini e Andrea Introini per risalire alla fonte inquinate. La zona veniva raggiunta anche dalla ditta Gumiero di Venegono, che sotto la direzione della responsabile tecnica dell'ufficio ecologia della Provincia Chiara Giorgetti, con la protezione civile provvedeva a posizionare altre due barriere lungo il torrente Boesio per dimezzare l'opera assorbente alla foce. Stabilito che l'inquinamento proveniva dalla zona della ex Monterosa ( A monte del comparto industriale l'acqua era pulita ) sul posto giungevano inoltre i carabinieri e l'Arpa. Insieme ai tecnici comunale la protezione civile iniziava a d ispezionare i vari pozzetti e griglie e verso mezzogiorno si raggiungeva una vecchia cisterna del gasolio, posizionata circa 40 anni fa, che conteneva acqua mischiata al gasolio. Cisterna che era rimasta anche dopo il passaggio al metano da parte dell'industria. E' probabile che la stessa cisterna si sia corrosa e abbia così iniziato a perdere nel terreno paludoso della zona il gasolio rimasto. Da un'analisi, fatta con apposite sostanze di contrasto si scopriva infatti, che all'interno della cisterna si trovava del gasolio residuo con lo stesso persistente odore di quello che ammorbava l'aria della zona e che vi era anche parecchia acqua, segno di un probabile cedimento della vecchia cisterna. l'Arpa eseguiva così le campionature del caso e si decideva per la posa di una quarta e poi di una quinta barriera di salsicciotti assorbenti all'altezza del canale Fassora verso il Boesio, all'altezza della pista ciclopedonale. Un rappresentane delle Soc. Leonardo, proprietaria dell'immobile, raggiungeva nel pomeriggio la zona avviando immediatamente, come richiesto dalla polizia locale, dai carabinieri, dall'Arpa e dal Comune, le pratiche per una prima ed incisiva opera di bonifica, come lo svuotamento della cisterna. I lavori procederanno oggi. Sul posto è intervenuto lo stesso vice sindaco Giancarlo De Bernardi, mentre il sindaco a costantemente seguito l'operazione attraverso i tecnici comunali e le Protezione civile. Per il momento, per fortuna non si è registrata alcuna moria di pesci e per quanto riguarda gli anatidi che frequentano il golfo lavenese, si spera che questi, grazie al tempestivo isolamento del Boesio, non abbiano subito danni. (C.P.)

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