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LA CASA DELLA TRAGEDIA ESCE DAL FANGO

LAVENO MOMBELLO - 19.11.2014 - I FUNERALI DELLE DUE VITTIME - SI SVOLGERANNO LUNEDI' ALLE ORE 14,30 PRESSO LA CHIESA DI CERRO. Per i funerali di Franco Levati, 74 anni, e Adriana De Pena Moja, 16 anni, morti a causa della frana che ha travolto la loro villetta sabato notte in via Reno a Cerro di Leggiuno, è stato proclamato il lutto cittadino. Sono intanto sono questi i giorni del dolore, a Laveno Mombello, per la frana che tra sabato 15 e domenica 16 novembre si è abbattuta sulla villetta di Cerro, uccidendo Giorgio Levati, 73 anni, e la nipote acquisita, la sedicenne Adriana De Pena Moya. Un passaggio al vaglio della Procura che, con il pm Giulia Troina, sta coordinando gli accertamenti sul tragico episodio, analizzando oltre vent'anni di lavori.

Gli inquirenti stanno indagando per disastro colposo, ma è bene precisare che al momento non è affatto certo che interventi sul terreno o su edifici della zona possano in qualche modo aver avuto un ruolo nel dramma di via Reno. Sarà la magistratura a stabilire se i vari procedimenti dagli anni Ottanta, con l'apporto di parecchi metri cubi di terreno riversati sul colle e le successive opere di messa in sicurezza, dopo diversi altri franamenti che hanno causato per fortuna solo danni, siano stati effettuati a norma di legge e siano stati ottimali. Ma non è solo il giardino soprastante da cui s'è staccata la frana - parte di quella che è nota come Proprietà Sironi - ad essere al centro dell'attenzione, visto che si parla anche di un laghetto che si forma in presenza di piogge sul campetto sportivo detto "dei Tedeschi", che domenica 16 novembre le idrovore della Protezione Civile lavenese hanno svuotato. Ci si chiede infatti dove e verso quale zona siano finite le migliaia di litri provocate dai circa 750 millimetri di pioggia caduti, visto che quando è intervenuta la Prociv con una ditta privata sono stati fatti defluire con le idrovore circa 600 mila litri d'acqua. Ma gli altri? Per questo in un'ordinanza urgente è stata fatta richiesta all'Associazione Germanica di canalizzare immediatamente le acque meteoriche, oltre a compiere il consolidamento del versante verso via Buonarroti. Intanto il lago già dalla scorsa notte ha iniziato a scendere, lasciandosi dietro un'infinità di disagi e danni. Martedì 18 novembre, sempre nella zona di Cerro, è stata scoperta un'area collinare a grave rischio di cedimento, tanto che altre due famiglie sono state cosi evacuate, facendo salire a quindici le abitazioni abbandonate nel Comune lavenese. Il nuovo problema è quello di via Buonarroti: una via comunale già parzialmente chiusa per possibili cedimenti che interessano la collina franata in via Gattirolo - dove si sono registrate le due vittime di sabato notte -, ma in questo caso l'area interessata è quella di un versante scosceso nella parte opposta, a lato di un franamento già registrato nel 2000. Si tratta di un vistoso "spanciamento" di un muraglione di contenimento, che si è spostato di quasi 30 centimetri. Lo spanciamento è stato segnalato da alcuni abitanti alla Protezione civile che ha richiesto l'intervento dell'Ufficio tecnico comunale, dello Ster di Varese con l'architetto Maurizio Visconti, e di un geologo. Questo ennesimo franamento segue quelli di via ai Ronchi e via al Motto, con due case ancora inagibili, poi via Rebolgiane, via Monteggia, e a seguire quello di via Reno ai "Ronchi", con tre villette a schiera minacciate. Ovviamente la situazione più grave resta quella di via Gattirolo, dove è stata travolta la casa dei Levati. Qualcuno ha persino azzardato che forse lì le abitazioni non dovevano esserci, ma va detto che si tratta prevalentemente di abitazioni realizzate quasi un secolo fa, quando la collina aveva una conformazione diversa.

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