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FESTA DELLA LONGEVITA' ALLA BASSANI

LAVENO MOMBELLO - 30.11.2014 - Festa della longevità al padiglione "Bassani" di Laveno Mombello, che in questi giorni ha festeggiato due centenarie; Maria Gerani, ed Emma Sanvito. Un festeggiamento che ha visto la presenza dello stesso sindaco di Laveno Mombello Graziella Giacon e del presidente della Fondazione Menotti Bassani Paolo Bevilacqua. Maria Gerani è nativa di Sangiano il 10 novembre del 1914, ha vissuto a Caravate e si trova presso la Fondazione di Laveno dallo scorso febbraio del 2013. Ha lavorato per 40 anni presso la Manifattura di Leggiuno nel reparto "campionatura". Ricorda come in gioventù e per circa tre anni, ha fatto la "staffetta" partigiana, insieme al fratello nelle zone collinari di Intra. Pagine della sua storia che ricorda con grande lucidità.

Ha confessato che le piacciono molto le canzoni melodiche popolari e i fiori e la nipote, guarda caso, è una nota fiorista a Reno che dona fiori per le terrazze della Fondazione lavenese. Molto devota di Padre Pio, in merito alla sua longevità ha risposto: "Ho sempre cercato di fare del bene a tutti, di non parlare male di nessuno, anzi di stare proprio zitta." Sanvido Emma ha compiuto i suoi 100 anni il 15 novembre scorso, nata nel 1914 da famiglia povera, ricorda la fame e la povertà di una famiglia numerosa di origini contadine, con 8 fra fratelli e sorelle. Così a soli 13 anni è stata mandata a "servizio" di una famiglia "agiata" a Roma, dove ha lavorato per tre anni facendo la spola tra Roma e Padova. Nel 1939 si è sposata con Ottavio, detto Giuseppe, da cui ha avuto due figli Lino e Oscher. Subito dopo il matrimonio è andata a vivere con i cognati lavorando la terra. Verso la fine della guerra, la sua famiglia è stata depredata dai tedeschi in ritirata, lasciandola nella miseria più nera e nutrendosi in quel periodo, di verze, latte e un poco di polenta. Nel 1951 si è trasferita con la famiglia a Mombello di Laveno, dove ha lavorato come donna di servizio per due famiglie del lavenesi. Con qualche soldo in tasca, pensava di coronare un suo sogno e con il suo Giuseppe di fare un viaggio e vedere le piante di banane, ma il marito si ammala è muore nel 2001. La si vedeva per Laveno con il suo motorino e con lo stesso mezzo racconta che un giorno si è spinta sino in svizzera per comprare della cioccolata. Ma ne comprò talmente tanta che i finanzieri al valico non la fecero passare, lei non si perse d'animo, si sedette sul marciapiede della dogana e li inizio a mangiarla… alla fine i finanzieri la fecero passare. E' presso la Fondazione sin dal 10 settembre del 2004. (C.P.)

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