VARESE - IL PRESIDENTE DARIO GALLI: «LA PROVINCIA DI VARESE NON SI ACCORPERA’ CON NESSUNO E LA REGIONE LOMBARDIA NON RISPETTERA’ LE INDICAZIONI DI ROMA»

VARESE - IL PRESIDENTE DARIO GALLI: «LA PROVINCIA DI VARESE NON SI ACCORPERA’ CON NESSUNO E LA REGIONE LOMBARDIA NON RISPETTERA’ LE INDICAZIONI DI ROMA» «La Regione Lombardia non rispetterà i parametri imposti dal Governo e sulla riorganizzazione delle Province farà una proposta diversa. Ciò significa che Varese non si accorperà». L’ha dichiarato il Presidente della Provincia di Varese Dario Gall i, durante la Giunta “aperta”, tradizionale appuntamento estivo che prevede anche l’invito alla stampa per delineare le attività del primo semestre 2012.

L’incontro, che si è tenuto al Chiostro di Voltorre a Gavirate è stata anche l’occasione per riflettere su presente e futuro delle Province. «Credo che gli sforzi fatti da Provincia di Varese per razionalizzare i costi, per altro già da anni su livelli virtuosi rispetto a moltissime altre realtà del nostro Paese, siano oramai sotto gli occhi di tutti. Dai 700 dipendenti del 2008 siamo passati a 550, contando anche quelli del Cfp, e che significa 20% in meno solo attraverso il blocco del turnover e l’eliminazione dei contratti di consulenza. Abbiamo una media dipendente – abitanti dimezzata rispetto a quella nazionale. Stessa cosa possiamo dire del costo della Provincia suddiviso sempre per abitante. Siamo anche oltre il 60% della differenziata. Insomma abbiamo numeri e risultati di eccellenza che poche altre province possono vantare. Detto questo il nostro futuro, a oggi, ancora non lo si conosce. Ma credo, a questo punto mi pare perfino lampante, si stia facendo la cosa più sbagliata, poiché se il problema è davvero quello dei costi e del risparmio, il buon senso pretende che i conti si facciano davvero sui soldi. E sappiamo benissimo che pur eliminando presidente e giunta il risparmio non sarà garantito dal funzionario regionale o statale che ne prenderà il posto. Delle 107 Province d’Italia, solo una decina possono dimostrare di essere ai nostri livelli. Le altre? Davanti a questa situazione, quindi, non sarebbe più facile costringere le altre a diventare come Varese? Che senso ha continuare ad attuare tagli lineari che di fatto penalizzano le realtà virtuose e premiano chi ha sperperato e continua a farlo? La cosa è davvero imbarazzante, poiché credo serva solo un pizzico di buon senso. E visto che il Governo ha dato alle Regioni le competenze per la riforma delle Province e sulla base di un importante incontro avvenuto in Regione, credo la Lombardia non rispetterà i parametri imposti dal Governo e Varese non si accorperà. Se vogliono ci boccino pure la proposta. Poi resta da capire anche cosa accadrà. La Regione Cisalpina? Con Roberto Maroni abbiamo fatto una proposta, magari difficile da realizzare a breve, ma che ha il merito di far pensare e riflettere su come davvero funziona questo Paese. L’idea è quella di una macroregione costituita da territori contigui e confinanti con uno stato straniero ed extra Ue. Si tratterebbe di una regione “cuscinetto” e che dovrà essere a statuto speciale, proprio come Trento, ma con molte ragioni in più».

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