MASSO DA 2 METRI BLOCCATO DALLE RETI, SOPRA L'ABITATO DI LAVENO

LAVENO MOMBELLO – 28.02.2015 - Un grande masso di roccia di due metri si è staccato dalla parete del Sasso del Ferro, precipitando sopra l’abitato di Laveno, ma per fortuna le reti paramassi sono riuscite a bloccarlo. Un masso dal peso di circa 20 quintali, bloccato ad un centinaio di metri dal distributore della “Q8 di via Labiena. L’enorme masso, sarebbe precipitato mesi fa, ma sembra che nessuno se ne sia accorto. La sua corsa è stata bloccata dalle reti paramassi posizionate all’inizio degli anni Novanta, dallo Ster della Regione Lombardia, su richiesta della protezione civile, dopo che si era registrato un lungo stillicidio di rocce precipitate a valle dalla parete che sovrasta l’abitato. La nuova scoperta è stata fatta in questi giorni dai tecnici inviati dallo Ster di Varese, per la posa di nuove reti paramassi, che andranno a completare la protezione posta sopra via Labiena all’ingresso di Laveno.

I tecnici, della ditta specializzata, ripulendo la zona boschiva, hanno notato il masso, ed hanno immediatamente segnalato la situazione al funzionario dello Ster Salvatore Delli Gatti, che insieme alla protezione civile lavenese, ed ai tecnici del comune sotto la guida dell’arch. Andrea Ielmini, hanno effettuato un sopralluogo nella zona, posta nei pressi delle serre della floricoltura Spertini. Si deve, grazie alla bontà del lavoro fatto negli anni Novanta e poi proseguiti con nuovi e puntuali interventi, se in questo caso si è evitato che l’enorme masso finisse sulle abitazioni e sul distributore di carburante, oltre che sulla provinciale 394 Dir Laveno-Cittiglio. I tecnici della ditta incaricata dallo Ster, hanno il compito non solo di realizzare la posa la posa di nuovi tratti di reti paramassi di protezione dell’abitato, ma anche di ripulire le reti già posizionate dalla presenza di numerosi massi trattenuti, ma quello rinvenuto sopra il distributore della Q8 è un masso di enormi proporzioni, che ora verrà demolito sul posto e reso oltre che inoffensivo di più facile rimozione. Si deve al fattivo interessamento dello Ster di Varese e dei suoi funzionari, se in questi anni non si sono registrate dannose cadute di massi sopra l’abitato. Grazie anche a 16 anni di periodici e puntuali interventi. Era infatti, il 7 giugno del 1998, quando un grande masso pericolosamente e in bilico, segnalato dalla protezione civile di Laveno, aveva tenuto in apprensione gli abitanti di via Varese e fatto ridurre persino la velocità dei convogli ferroviari a “passo d’uomo” per oltre un mese, visto che il masso risentiva delle vibrazioni provocate dai convogli ferroviari in transito nella sottostante linea internazionale Bellinzona - Gallarate. Da qui era iniziato il complesso cantiere, che ha poi interessato circa un chilometro di parete rocciosa, con la posa di circa 2.500 metri quadrati di reti d’acciaio fissate, con 4.000 metri di corde d’acciaio e ancora grosse putrelle di ferro conficcate nel terreno e nelle rocce, con tiranti molle elastiche ammortizzanti, morsetti, cemento ed altro ancora per un più che qualificato intervento della Regione Lombardia di ben oltre 8 milioni di euro. Un grande lavoro di tutti i tecnici dello Ster di Varese, ed in particolare della dottoressa Chiara Bossi e dei colleghi Salvatore Delli Gatti, Domenico Nocerino, Allessandro Barozzi.

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