PARTE IN SALITA, LA STAGIONE PER LE ESCURSIONI

LAVENO MOMBELLO - 24.03.2015 - Parte in salita la stagione del trekking di montagna dopo i due incidenti occorsi negli ultimi giorni, anche se il primo nulla ha a che fare con il trekking, ma con la leggerezza di un turista a bordo della funivia del lago Maggiore. Il secondo, invece, si è registrato nei boschi sopra Luino, verso la Val Dumentina, nella frazione di Poppino in località Bonga. Qui una donna di 55 anni è caduta durante un’escursione, e subito si è messo in moto un efficiente apparato, con l’intervento dei vigili del fuoco di Luino, del nucleo Speleo-alpino-fluviale dei pompieri, del Soccorso alpino e del 118. Per fortuna si è trattato di un codice verde, altrimenti ci sarebbe stato bisogno anche dell’elisoccorso, mentre i soli vigili del fuoco hanno impiegato un’autopompa e due fuoristrada. Inoltre, altri incidenti sono occorsi ad alcuni escursionisti nelle scorse settimane.

Ora con l’arrivo della bella stagione, che dopo le piogge previste sino a giovedì inizierà a farsi largo, si annunciano le prime massicce escursioni sui colli e sulle alture del Verbano. Da qui la preoccupazione dei soccorritori, che invitano alla prudenza. A Laveno Mombello è ancora bloccato il sentiero della mulattiera che sale da Laveno Mombello verso la frazione di Casere. Il tracciato è bloccato da una frana poco sotto la Gigliola, frana che si è registrata lo scorso 15 novembre e la cui riapertura spetta alla Comunità montana, facendo parte questo tragitto dell’Anulare Valcuviano. Un secondo blocco è quello di un ammasso di neve che qualcuno ha posto, e non certamente per la prima volta, proprio all’imbocco della stessa mulattiera e del sentiero tagliafuoco che va verso Cittiglio. Un vero e proprio muro di neve derivante probabilmente dalla pulizia delle strade della frazione montana che di fatto impedisce di intervenire in soccorso di gitanti nella zona, per non parlare degli interventi in caso di incendi boschivi, visto che l’ostacolo figura proprio all’inizio del tragitto tagliafuoco. Tracciato, quest’ultimo, che a causa di ben tre franamenti è al limite della percorribilità anche per i mezzi della Protezione civile. Ma al di là di questa situazione, restano le consuete raccomandazioni ai gitanti. Purtroppo ogni anno qualcuno è vittima di brutte avventure, perdendosi o cadendo, e da qui gli interventi di Soccorso alpino, vigili del fuoco, 118, Protezione civile, elisoccorso e carabinieri. È bene ricordarsi che non sempre il telefonino trae d’impaccio, visto che sono ancora molte le zone montane dove si segnala la cattiva ricezione dei telefonini, che spesso rappresentano un importante ausilio per guidare i soccorritori e richiedere aiuto. Molti, tuttavia, i casi di richiesta di soccorso giunti attraverso i cellulari. Crepacci profondi ed ettari di sottobosco coperto di rovi sono spesso causa, oltre che di molti disagi, anche di seri disorientamenti e smarrimenti. Per questo gli escursionisti sono invitati dagli esperti del settore alla massima prudenza nell’avventurarsi lungo sentieri e zone montane poco conosciuti, in particolare se non si è ben equipaggiati, o se non si indossano le necessarie calzature da montagna (evitare scarpe con tacchi a spillo o da tennis e simili). Portare ove possibile uno zainetto contenente il necessario a seconda dei tracciati da affrontare, ma ricordarsi comunque la protezione contro la pioggia, qualche lampada tascabile, un indumento pesante se si affrontano le quote più alte ecc. Ricordarsi di indossare a seconda delle situazioni meteo e della stagione una comoda giacca a vento traspirante, calzoni lunghi e comodi, portare una borraccia, un coltello multiuso, un fischietto in grado di segnalare la propria presenza ad eventuali amici o soccorritori ecc. Le previsioni del tempo sono un altro fattore importante a cui rivolgere la massima attenzione. Ma fondamentale è la conoscenza delle proprie capacità fisiche e a non strafare. Sempre meglio essere almeno in due e lasciare detto a parenti o amici il tracciato che si intende percorre. Questo serve a facilitare l’individuazione delle persone che hanno perso il tracciato o registrano imprevisti, malori, incidenti o difficoltà. Non avventurarsi al di fuori dei sentieri tracciati e indicati nelle apposite cartine e dei segnali posti lungo il tracciato a volte visibili con i colori bianco rosso della Tre V Varesina o verde e giallo dell'Anulare Valcuviano. Ricordarsi che spesso vi sono tracce di sentiero, che non sono quello del vero tracciato, ma di percorsi aperti da cinghiali o altri animali che possono depistare chi non conosce bene il territorio.

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