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GIOVEDI' INIZIANO LE NUOVE RICERCHE DELLA "LOCUSTA"

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LAVENO MOMBELLO - 21.04.2015 - Ripartono, a quasi 120 anni dalla sua scomparsa durante una tremenda tempesta al largo di Punta Cavalla fra Maccagno e Zenna, le ricerche della Regia Torpediniera "Locusta" della Guardia di Finanza. La tragedia del Verbano si consumò l'8 gennaio 1896. Si parla di un battello incrociatore in acciaio di venti metri, con 12 membri di equipaggio (8 militari della Regia Marina e 4 militari della Regia Guardia di Finanza) che in servizio anti contrabbando sul confine lacustre, era stata sorpresa dalla tempesta. Dalla riva alcuni testimoni la videro arrancare a centro lago con il grande faro acceso e poi il fascio di luce che perlustrava la superficie fu visto improvvisamente puntare verso l'alto e scomparire senza lasciare ne tracce ne superstiti. La “sparizione” delle Locusta e dei suoi 12 militari rimane ancora oggi avvolta dal mistero nonostante numerosi tentativi di ricerca

che si sono succeduti in oltre un secolo. Le ultime ricerche, nel 1975 e nel 2006 in occasione del 110° anniversario del naufragio, non hanno avuto alcun esito. Ora, l'autorità di Bacino Lacuale dei Laghi Maggiore, Comabbio, Monate e Varese, che ha sede a Laveno Mombello, con il suo presidente l'avv. Federico Caldesio, che rappresenta tutti i comuni della Provincia di Varese che affacciano sui rispettivi laghi, ha posto in essere, a margine della propria attività istituzionale, una nuova campagna di ricerca che prenderà il via il giorno giovedì 23 aprile prossimo. L’attività di specie ha incontrato la completa disponibilità della Guardia di Finanza che, con il Reparto Operativo Aeronavale di Como, collaborerà pienamente per la riuscita delle operazioni. Unitamente alla Sezione Nautica della Polizia Provinciale (che ne ha seguito e impostato l'iter necessario) delle l’Autorità di Bacino ha preso contatti con colui che attualmente rappresenta lo “stato dell’arte” delle ricerche di relitti: l’Ing. Guido Gay, conosciutissimo a livello internazionale da decenni per le sue invenzioni tecnologiche avanzate per l’esplorazione marina, l’ing. Guido Gay si è reso disponibile a questa sfida e proprio il 23 aprile inizierà il suo lavoro, con una apposita imbarcazione, partendo dalla prossimità del confine svizzero del Lago Maggiore, dove fu avvistata l’ultima volta quella tragica notte del 1896. L’Autorità di Bacino coordinerà l’attività e organizzerà il supporto logistico necessario. Le speranze di giungere al ritrovamento della Locusta sono questa volta molto più consistenti poiché la tecnologia dell’ing. Guido Gay permette una più puntuale e precisa scansione del fondale operando dalla superficie del lago con conseguente immersione del robot munito di telecamera solo dopo l’individuazione del relitto: tale tecnologia ha permesso, nel 2012, l’individuazione del relitto della Corrazzata “Roma” affondata lungo la costa sarda nel 1943.

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