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NUOVE RETI PARAMASSI SU LAVENO

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LAVENO MOMBELLO – 30.04.2015 – Ci sono voluti una ventina di viaggi dell'Eliossola, per trasportare dalla sede della Protezione civile di Laveno Mombello, le reti e le attrezzature che serviranno alle maestranze di una ditta specializzata, per mettere in opera le nuovi reti paramassi che dopo questo nuovo intervento completano al 90 per cento l'opera di messa in sicurezza del versante roccioso del Sasso del Ferro a strapiombo sull'abitato di Laveno. Si tratta di oltre un chilometro di reti, in parte "inchiodate" alla parete rocciosa a strapiombo sull'abitato di Laveno e in parte realizzate a barriera vincolata con potenti cavi d'acciaio e molle di ammortizzamento vincolate a pesanti travi d'acciaio infisse nella roccia. In questi giorni si sta realizzando proprio queste ultime, che andranno a chiudere la protezione sopra il cimitero di Laveno e una parte sopra via Labiena,

la via centrale d'ingresso di Laveno, sopra la corte Baratelli. Due tratti di particolare importanza visto che nelle scorse settimane in queste due zone si sono rinvenuti due enormi massi di circa 20 quintali ciascuno che erano precipitati dal monte verso valle e che per fortuna la reti paramassi hanno bloccato prima che potessero raggiungere il sottostante abitato. Massi che ora sono stati rimossi e trasportati via dalla stessa impresa impegnata nel nuovo intervento di messa in sicurezza, attuato grazie alla Regione Lombardia e allo Ster di Varese che dal 1998 segue con grande attenzione questa operazione. Grazie alla bontà del lavoro fatto negli anni è stato possibile evitare che altri massi creassero pericolo per le vie di comunicazione e per le stesse abitazioni. La funzionalità di queste reti la si può notare durante gli interventi, come quelli attuati di pulizia lungo le reti, ove si registrano numerosi massi trattenuti e sono a decine quelli di medie pezzature bloccati da queste protezioni. Un'operazione di messa in sicurezza che era iniziata, il 7 giugno del 1998, quando un grande masso pericolosamente in bilico, segnalato dalla Protezione civile di Laveno, aveva tenuto in apprensione gli abitanti di via Varese e fatto ridurre la velocità dei convogli ferroviari, con andatura a “passo d’uomo” per oltre un mese, visto che il masso risentiva delle vibrazioni provocate dai convogli ferroviari in transito nella sottostante linea internazionale Bellinzona - Gallarate. Da qui era iniziato il complesso cantiere, che ha interessato circa un chilometro di parete rocciosa, con la posa di circa 2.800 metri quadrati di reti d’acciaio, fissate con 4.500 metri di corde d’acciaio e ancora grosse putrelle di ferro infisse nel terreno e nelle rocce, con tiranti molle elastiche morsetti, cemento ed altro ancora per un più che qualificato intervento della Regione Lombardia di ben oltre 8 milioni di euro. Un grande lavoro di tutti i tecnici dello Ster di Varese, ed in particolare di Chiara Bossi, Salvatore Delli Gatti, Domenico Nocerino, Alessandro Barozzi e del dirigente capo Mauro Visconti. (C.P.)

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