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CINGHIALI AGGRESSIVI - SE MINACCIATI
LAVENO MOMBELLO - 12.08.2015 - - Nell'Alto Varesotto vivono tra boschi e valli circa 3mila cighiali, troppi, una presenza che preoccupa non poco per i danni alle colture e per il rischio di incidenti stradali. La Provincia ha adottato un piano che prevede tra l’altro abbattimenti selettivi prima ancora che il 1° novembre inizi la caccia e catarifrangenti sulle principali arterie per scoraggiare l’attraversamento da parte degli animali. Dopo i fatti di Cefalù che hanno visto un uomo di 77 anni morto e la moglie 73enne ricoverata in gravi condizioni dopo essere stati aggrediti dai cinghiali, il problema si ripropone. Spiega il capocaccia della squadra del Sasso del Ferro Paolo Vigani: «Questi animali, così come cervi e mufloni, hanno paura dell’uomo e fuggono, salvo quando le femmine hanno i piccoli. Se vedono una qualsiasi minaccia nei loro confronti attaccano anche l’uomo o altri animali.
Altro caso poi è quello del bracconaggio. Se viene ferito, l’animale attacca per difendersi». Oggi le vallate varesine risentono decisamente meno di quello che sino a una decina di anni fa era un vero e proprio flagello, con escursioni che si svolgono particolarmente nelle ore notturne con i coltivatori che erano all’esasperazione. Oggi le cose paiono almeno in parte migliorate, anche grazie alle campagne di sfoltimento attuate e che vedono un migliaio di capi mediamente abbattuti ogni anno, da nove squadre provinciali di cacciatori. «Oggi - spiega Vigani - la presenza di cinghiali e più massiccia fra Brissago e Germignaga e nella zona che va verso Portovaltravaglia così come nella zona del Campo dei Fiori. Nella zona della Valdumentina e Curiglia, vi è un leggero ripopolamento, così come in altre zone, anche per la ripresa ottimale delle castagne. Dove c’è cibo, ovviamente il ripopolamento di questi ungolati si presenta più possibile». Un altro problema che si rileva è quello della viabilità, dove si registra periodicamente qualche incidente, con l’investimento di questi ungulati, in particolare nelle ore notturne. Anche in questo settore l’attenzione è alta, come avviene con la posa di opportuni dissuasori lungo le strade a maggiore rischio. di Claudio Perozzo