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LA CAMERA IPERBARICA DI LAVENO RESTA CHIUSA
LAVENO MOMBELLO - 11.09.2015 - La camera Iperbarica di Laveno Mombello riapre. Anzi no non riapre e se ne riparlerà il 13 gennaio del 2016. Mentre una probabile svolta positiva, veniva annunciata congiuntamente dalla Direzione amministrativa e sanitaria del Centro iperbarico del Verbano, che come noto, è stato chiuso da maggio dall’Asl di Varese (in seguito a problemi emersi nel corso di sopralluoghi effettuati anche in collaborazione con il Nas dei carabinieri), giovedì 10 settembre l’Asl stessa pubblica comunicato in cui si chiarisce che, al contrario, il Tar ha respinto il ricorso del Centro iperbarico. Il quale resta chiuso. Questo il nuovo comunicato del centro iperbarico lavenese … “IL CENTRO IPERBARICO DEL VERBANO CHIUDE. L’ASL, nella persona dei suoi più alti funzionari, brinda alla vittoria. Una vittoria ottenuta sulla pelle dei malati,
una vittoria ottenuta con una chiusura di un centro iperbarico che ha fornito per anni un servizio unico ed indispensabile. I certificati prodotti dimostrano che la camera iperbarica non è pericolosa e questo lo sa bene anche la ASL. Chiude perché manca “un pezzo di carta” o meglio il “pezzo di carta” prodotto è stato “redatto male o in maniera poco chiara” (a dire dell’ASL). Delle persone, dei malati, dei dipendenti, non importa niente a nessuno. Il processo al TAR proseguirà : la prossima udienza è fissata per il 13/01/2016 e se anche questi funzionari dovranno pagare i danni, per noi non sarà una vittoria. Abbiamo perso tutti, eccetto questi funzionari pubblici. La Direzione Amministrativa La Direzione Sanitaria" - Decine e decine sono i malati che quotidianamente si rivolgono alla struttura lavenese per avere notizie e chiedono di poter riprendere le cure. Ma questo al momento non è ancora possibile.. In questi mesi era nato anche un comitato spontaneo che ha unito i pazienti del centro iperbarico. Il presidente del comitato, Claudio Carminati, ha più volte chiesto, tramite comunicati e lettere, all'ASL spiegazioni in merito a questa chiusura che ha privato l'utenza della provincia di Varese di un servizio tanto importante. Pazienti che diversamente debbono essere trasportati in strutture al di fuori della provincia a Milano o Bergamo, con la pesante perdita di quel tempo prezioso, come per gli avvelenamenti da monossido di carbonio, di cui purtroppo la stagione è alle porte, per le embolie. Per queste e altre decine di terapie legate all'ossigenoterapia. Una seria perdita sanitaria per l'intero territorio dei laghi....