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ATTENZIONE ALLA CANNA FUMARIA !!!

LAVENO MOMBELLO - 17.11.2015 - Il classico incendio camino è quello causato dall’accensione della fuliggine, costituita da particelle carboniose, che si deposita nel tempo sulle pareti della canna fumaria. Un’eventuale combustione che si sviluppa all’interno del condotto fumario può determinare gravi conseguenze: nelle vecchie costruzioni, ad esempio, capita talvolta che si incendino o si carbonizzino lentamente le testate delle travi di legno o di altri materiali combustibili che si trovano a diretto contatto della canna, non adeguatamente coibentata; il passaggio di gas caldi e talvolta velenosi attraverso eventuali cricche o fessure presenti nel condotto può provocare asfissia o avvelenamento da ossido di carbonio; la fuoriuscita dalla bocca del camino di faville, trasportate dal vento, può innescare altri materiali combustibili posti anche a distanza.

Particolare attenzione va dunque posta proprio alla canna fumaria dei camini, sin dalla fase di posa in opera da parte di personale qualificato, essere impermeabile e termicamente isolata, di sezione geometrica adeguata alla portata dei fumi da smaltire, nonché realizzata con materiali atti a resistere nel tempo allo stress termico conferito dalla combustione della legna. La canna fumaria deve poi avere andamento verticale, senza strozzature alcune, ed essere distanziata adeguatamente, mediante intercapedine d’aria od opportuni isolanti, dalle strutture lignee del tetto e da altri materiali combustibili. Come sempre, poi, uno speciale memorandum lo dobbiamo alla manutenzione della canna, ordinaria e straordinaria: la pulizia periodica, per eliminare fuliggine e particelle incombuste, eventuali videoispezioni per verificare l’integrità delle pareti, la coibentazione, qualora non presente o deteriorata. Una raccomandazione di carattere gestionale: non eccediamo, oltre la reale necessità, con il quantitativo di legna da bruciare, e, soprattutto, non affaccendiamoci troppo in altre attività, dimenticando che un “fuoco” sta comunque ardendo nella nostra abitazione. Con l’approssimarsi della stagione fredda il bisogno di riscaldarsi induce ad accendere il fuoco ma il piacevole tepore delle fiamme che si sprigionano dalla legna che arde cela un subdolo rischio di incendio che solitamente si manifesta attraverso i camini. Il legno è ancora un valido combustibile e come tale continua ad essere impiegato anche per il riscaldamento dei nostri ambienti di vita. Senza entrare nel merito delle norme che ne regolano la costruzione che spaziano dalla EN n. 1547/1999 alla EN 14471/2005, a seconda dei materiali impiegati, vediamo come si può sviluppare un incendio di camino per utenze alimentate a legno, trucioli, cippati etc. La combustione dei solidi è caratterizzata dalla produzione di fuliggine che si deposita lungo la parete interna del camino; se non viene rimossa si accumula e, specie dopo la stagione estiva, diventa estremamente secca e può prendere fuoco nel momento in cui si utilizza il caminetto o la stufa. Il fenomeno può essere molto violento e dall’esterno il comignolo appare come una ciminiera che sbuffa fumo e faville, queste ultime possono propagare l’incendio anche a distanza. Il camino si surriscalda e se non è sufficientemente coibentato può propagare il fuoco per conduzione se a contatto ci sono sostanze combustibili; si possono anche verificare delle crepe e a questo punto gli ambienti attraversati si espongono ai fumi ed alle fiamme. Cosa deve fare chi ha nella propria abitazione un caminetto o una stufa a legna? La pulizia del camino è un’operazione che va eseguita all’inizio di ogni stagione e, se occorre, anche durante.
Si deve controllare l’integrità del camino su tutto il percorso e allontanare qualsiasi materiale combustibile che vi si trovi a contatto. In caso d’incendio chiamare i Vigili del Fuoco al 112, in attesa del loro arrivo si può cercare di chiudere con un supporto incombustibile l’apertura del caminetto o della stufa in modo da ridurre l’apporto di ossigeno e limitare in tal modo la combustione. Controllare la tenuta del camino su tutta la sua lunghezza allontanando eventuali materiali combustibili a contatto o nelle immediate vicinanze. Non gettare acqua sul camino perché il repentino raffreddamento ne potrebbe causare la rottura. Se non si possiede un estintore l’uso dell’acqua deve essere limitato allo spegnimento dei materiali combustibili posti nelle vicinanze del camino
infuocato. Attenzione, dunque, perché i danni potrebbero essere molto gravi

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