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LAVENO - RIAPERTA VIA GATTIROLO -

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LAVENO MOMBELLO - 09.12.2015 - Dopo oltre un anno da quella tragica notte fra il 15 e 16 novembre che registrò due morti e ben otto fra frane e smottamenti, oltre alla tracimazione del lago, ha riaperto via Gattirolo. Si tratta della strada dove si compì la tragedia, in seguito al precipitare di una parte della collina “Sironi”. Sotto circa 700/800 metri cubi di detriti e fango, trovarono infatti la morte la giovanissima Adriana De Pena Moya, 16 anni e il nonno Giorgio Levati, 74 anni, il cui ricordo è ancora vivo in tutti noi. Nei prossimi giorni sono attese le prime opere di messa in sicurezza dell’area franata e in molti sperano nell’eliminazione del pericoloso costone a monte. I tecnici comunali, insieme ai geologi del comune e della proprietà Sironi, con l’ausilio di esperti, hanno nel frettempo messo in opera alcuni interventi di sicurezza e di drenaggio.

Ripristinata la collettazione delle acque piovane a valle, sono state inoltre scavate, seguendo il naturale percorso idrico erosivo che si è creato dopo la frana, alcune canalizzazioni per la raccolta e lo smaltimento delle acque. Anche se si teme che in caso di pioggia il fango fuoriesca sulla via e invada le tombinature. La base della collina, un tempo trattenuta da gabbioni di pietre, è stata rafforzata con la posa di una provvisoria barriera jersey, utile nel caso della caduta di qualche ulteriore sasso, ma che non può trattenere l'eventuale fango. Circoscritta da reti di protezione la casa dei Levati, ancora sottoposta a sequestro della magistratura in virtù delle indagini in corso. La via è stata riaperta dalla polizia locale dopo un parere favorevole dell’ufficio tecnico comunale, che tuttavia invita ora a monitorare la situazione, dando immediata comunicazione a prefettura, questura, vigili del fuoco, Areu, alle forze dell’ordine e alla stessa protezione civile di Laveno Mombello. Ma come informa la stessa polizia locale, in caso di pioggia, sia per il possibile fuoriuscire di fango (che ne ostacolerebbe il transito dei pedoni e delle vetture), che di pericolo per nuovi franamenti (dopo i tre precedenti) si darà disposizione ai tecnici comunali o alla protezione civile di richiudere la via.

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