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NON PIOVE DAL 28 OTTOBRE NELLA ZONA DEL VERBANO

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LAVENO MOMBELLO - 09.12.2015 - Comincia seriamente a preoccupare questa situazione di lunga siccità per il territorio del Verbano e mentre il livello del lago continua a scendere, il secco dei boschi preoccupa. Del resto non piove dallo scorso 28 ottobre, mentre a novembre si sono registrate giornate con punte piuttosto alte di caldo per la stagione. Il sottobosco si presenta secco e ricco di fogliame che insieme a rovi e sterpaglie rappresenta un mix micidiale per il diffondersi degli incendi boschivi. La Regione Lombardia, cui spetta il compito di diramare lo stato di allerta, ha per il momento emesso un codice giallo, ovvero un segnale di «criticità ordinaria» per l’intero territorio. Ma nel frattempo si sono già registrati alcuni incendi di sterpaglie e già diversi sono coloro che risolvono i problemi della presenza di un ricco strato di fogliame bruciandolo all’aria aperta quale «fuoco di ripulitura».

Non era certamente un fuoco di «pulitura», però, quello che ad esempio si è registrato domenica scorsa verso le 19 nella zona boschiva fra Curiglia e Monteviasco. Si è trattato di un primo incendio, spento grazie al tempestivo intervento dei Vigili del fuoco di Luino e di Laveno Mombello, che sono riusciti a circoscrivere le fiamme prima che raggiungessero le zone impervie dell’area e si estendessero alla zona boschiva sovrastante. Ora, visto che anche per i prossimi giorni, almeno per la zona del Verbano non sono previste precipitazioni, è piuttosto probabile che la Regione Lombardia, sentite l’Arpa e il corpo della Forestale, alzi il codice d’allerta e si predisponga a svolgere un costante monitoraggio del territorio, se attraverso il Centro funzionale monitoraggio rischi naturali, la cui attività è coordinata dall’assessore alla Sicurezza e Protezione civile, Simona Bordonali, venisse confermata la nuova criticità. Intanto, il Pirellone ricorda che al momento permane il divieto per l’accensione all’aperto di fuochi nei boschi o a distanza da questi inferiore a 100 metri, oltre che di effettuare azioni che possano provocare il diffondersi di incendi boschivi, tenendo conto anche delle sterpaglie che possono facilmente incendiarsi e provocare roghi di vaste dimensioni. Pesanti le sanzioni previste, anche penali, per chi non si attiene a questi comportamenti. D’altronde, sottolineano sempre dalla Regione, «non c’è fuoco che non sia pericoloso, non bisogna mai sottovalutare qualsiasi tipo di incendio, anche il più piccolo». E ovviamente, appena si avvista un incendio o un principio d’incendio, bisogna dare l’allarme.

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