News

FIACCOLATA CONTRO I FEMMINICIDI E IN MEMORIA DI LORETTA GISOTTI

LAVENO MOMBELLO - 18.07.2016 -Mentre continuano le indagini per fare piena luce sul delitto di Mombello di Laveno, di fronte a questo uxoricidio avvenuto a Laveno Mombello sabato 16 luglio scorso in via Fiume a Mombello di Laveno, il Centro Antiviolenza Donna SiCura, con la stessa presidente dott.ssa Antonietta Luongo, i centri antiviolenza, le case rifugio, le associazioni femminili della provincia di Varese, il Coordinamento Donne Cgil Cisl Uil Varese, Anpi e con il patrocinio del Comune di Laveno Mombello, ed ai gruppi femminili che operano sul territorio. Hanno indetto per domani sera, martedì 19 luglio alle ore 21 una manifestazione di condanna e sensibilizzazione nel centro di Laveno Mombello. Questa iniziativa, secondo gli organizzatori, vuole essere alla memoria di Lorena Gisotti, la donna di 54 anni uccisa a martellate dal marito Roberto Scapolo 46 anni,

colto da un raptus. Ma si ricorda inoltre che sono 61 le donne che nel 2016, in Italia, hanno perso la vita uccise da uomini. Il programma prevede una fiaccolata che dal piazzale Europa, dove si trova la stazione lacuale della Navigazione Lago Maggiore, si muoverà verso viale Porro, Lungo lago Volta, Piazza Italia, piazza Marchetti, Via Roma per raggiungere la sede del Municipio di Laveno Mombello in Villa De Angeli Frua, dove il corteo sarà accolto dal sindaco Ercole Ielmini che terrà un’incontro pubblico con i partecipanti alla fiaccolata. Proprio nelle scorse settimane un gruppo di donne della zona, che si erano firmate come le “Infiocchettatrici di Laveno”, avevano manifestato lungo le vie che saranno percorse dal corteo di domani sera, legando sui parapetti del lungo lago e sulle piante, un fiocco rosso. Un fiocco rosso posto con una serie di domande come “Ricordiamo Sara? La giovane arsa viva dal fidanzato respinto. Ricordiamo le altre donne vittime della violenza di chi diceva di amarle ?” Un segnale, quello del fiocco rosso che significa “Basta!”, purtroppo cosi non è stato, ed avevano dato origine ad una flash-mob tra donne di tutte le età. Fiocchi rossi per il sangue versato dalle donne. Si affermava inoltre che nessuno può dirsi immune, che non si può far finta di non sapere che per ogni donna violata c’è un uomo violento, ci sono famiglie distrutte, quelle delle vittime e quelle dei carnefici. Poi si sottolineava come ognuno di noi potrebbe trovarsi coinvolto. Ed ecco purtroppo, come anche la cittadina lacustre che ancora oggi vede sul lungo lago sventolare, oggi più tristemente che mai quei fiocchi rossi, si ritrova al centro di un femminicidio Il documento concludeva:”Affinché le donne non siano considerate come oggetti ma come soggetti c’è un cammino da fare insieme per imparare ad accettare la fine di un rapporto, a gestire la rabbia, la frustrazione della perdita e vedere la donna come pari, non come oggetto su cui esercitare potere e possesso impedendole di essere libera. Diventiamo consapevoli che siamo responsabili degli esempi che diamo quotidianamente in famiglia e nella società. Mettiamo in discussione i ruoli, Vicino a noi potrebbero esserci persone che hanno bisogno di aiuto. Parliamo con loro dei centri di recupero per uomini violenti e dei centri anti violenza per le donne “.

e-max.it: your social media marketing partner

Registrati per commentare