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FIACCOLATA IN MEMORIA DI LORETTA GISOTTI

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LAVENO MOMBELLO - 20.07.2016 - Erano circa 250 le persone che ieri sera hanno preso parte alla fiaccolata a Laveno Mombello, finalizzata a lanciare un messaggio contro la violenza sulle donne dopo l'uxoricidio di Loretta Gisotti, la 46enne che sabato scorso è stata uccisa dal marito Roberto Scapolo, nella casa dove viveva la coppia in via Fiume a Mombello. I partecipanti attorno alle 20,30 si sono radunati in piazzale Europa, nel centro della cittadina, per dirigersi poi in corteo attorno alle 21,15 verso il palazzo municipale a Villa Frua.In testa al corteo la stessa madre di Loretta Gisotti, ed i parenti della vittima. L'iniziativa è stata organizzata dai sindacati Cgil, Cisl e Uil, l'Anpi, associazioni e centri antiviolenza del territorio ed a cura delle "Infiocchettatrici" di Laveno. "Bisogna ribadire il messaggio che la vita è sacra, ha esordito lo stesso sindaco Ercole Ielmini, accogliendo

nella sala consigliare i partecipanti, donne, uomini, e bambini, ed insegnare il valore della vita ed il rispetto alle nuove generazioni".Un’evento drammatico, ha detto Ielmini che abita a pochi metri dalla villetta dell'uxoricidio, tradendo una certa emozione nel ricordare quei tragici momenti di sabato mattina, quando ha visto giungere sul posto carabinieri e ambulanze e pensando ad altre situazioni, non certamente a quello che poi ha appreso è avvenuto. "Una tragedia che ci segna in modo particolare - ha aggiunto - e che segna tutta la comunità lavenese e che resterà impressa a lungo nella popolazione tutta e nessuno può chiamarsi fuori". Poi ha aggiunto: “Lascio ad altri il compito di approfondire, di conoscere e valutare cosi come giudicare quanto è avvenuto mentre tutti noi dobbiamo attenerci ad un doversoso e rispettoso silenzio, ricordandoci la sacralità delle persone indipendentemente che sia uomo o donna e dal colore della pelle”. Poi si sono alternate le varie associazioni organizzatrici a ribadire il proprio deciso "Basta!" alla violenza sulle donne, basta con i femminicidi, ed a ricordare, aiutando gli uomini, circa l'esistenza dei centri antiviolenza, cosi come aprire un costruttivo dialogo con chi vive queste difficoltà.

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