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LA FRANA DI MONTEGGIA NON FARA' PIU' PAURA

LAVENO MOMBELLO - 04.01.2017 - «La Regione Lombardia ha finanziato un intervento urgente di messa in sicurezza del versante in dissesto in località Monteggia, che interessa la zona sottostante e circostante le vie al Motto e via ai Ronchi, per un importo complessivo di 200mila euro» L’annuncio è dell’assessore ai lavori pubblici e protezione civile Enrico Rodari, che rimarca come la situazione si sia risolta dopo i ripetuti solleciti del sindaco Ercole Ielmini e la presentazione del progetto per consolidare il terreno. L’intervento è dunque pienamente definito, i lavori inizieranno a breve per concludersi entro febbraio. Verrà così finalmente risanata l’area collinare, franata nel 2014 e che tiene ancora con il fiato sospeso ad ogni pioggia più o meno intensa tre famiglie e preoccupa la Protezione civile lavenese che nel frattempo ha tenuto monitorata la situazione. Erano le 6.30 del mattino del 5 novembre 2014 quando la Protezione civile lavenese già impegnata per alcuni allagamenti di abitazioni in via Pradaccio dietro la ex Monterosa, quando giunse la chiamata per una imponente frana che metteva a serio rischio due abitazioni di via Al Motto e via ai Ronchi nella zona di Monteggia, e preoccupava una terza abitazione.

Sul posto la Prociv lavenese si rese subito conto della grave situazione e avvertì il sindaco Graziella Giacon , che immediatamente ordinò di evacuare le abitazioni, in particolare due nuclei famigliari residenti in due edifici posti uno a valle e uno a monte della frana causata da pesanti infiltrazioni idriche. Uno dei proprietari raggiunto dalla Prociv si era appena svegliato e non si era neppure accorto di quanto stava accadendo, tanto che incredulo si era affacciato alla finestra e vista la situazione, spaventato, aveva abbandonato la casa in tutta fretta. Le infiltrazioni idriche, in particolare di un riale ingrossatosi per le piogge, avevano provocato il cedimento di un vasto costone di circa 100 metri cubi di terreno, franati sulla villa sottostante, mettendo anche a rischio quella a monte. Sul posto insieme coi vigili del fuoco erano giunti i tecnici dello Ster di Varese, il geologo Carminati, i tecnici comunali e i carabinieri. La Prociv aveva aperto un varco nel terreno fangoso per fare defluire l’acqua accumulata e posizionando i sacchetti di sabbia, era riuscita a convogliarla verso valle. Poi aveva provveduto a stendere dei teli impermeabili sul fronte della frana per impedire nuovi cedimenti. Ora a distanza di due anni e due mesi si potrà intervenire per risanare e consolidare idrogeologicamente, il versante e incanalare il torrente e a rafforzare il terreno con opere di contenimento idrauliche. Claudio Perozzo

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