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DUBBI SULLA FUNZIONALITA' AL PRESIDIO OSPEDALIERO DI CITTIGLIO

CITTIGLIO – 17.02.2017 -Sono molte le chiamate di persone preoccupate che chiedono informazioni in merito agli sviluppi e sulla funzionalità, ma anche sui disservizi che si registrano al presidio ospedaliero di Cittiglio. Chiamate che giungono al Comitato per la salvaguardia dell’Ospedale di Cittiglio che proprio meno di una settimana fa manifestava la preoccupazione circa la soluzione ponte proposta e subito attuata dalla Direzione Generale, in attesa della riapertura del reparto di ortopedia e traumatologia promessa entro giugno 2017. Oggi lo stesso comitato nel sottolineare come la tele-consulenza tra il medico di guardia in pronto soccorso a Cittiglio e lo specialista ortopedico a Varese fosse in realtà un semplice consulto telefonico, aggiunge che a tutt’oggi il medico ortopedico può vedere eventuali immagini radiologiche ma nulla di più, manca la possibilità di effettuare la visita clinica, una vera tele-consulenza in pronto soccorso richiederebbe una sala dedicata con telecamere, al fine di permettere al medico di Varese di poter svolgere una sorta di esame obiettivo e virtuale del paziente. Ma a Cittiglio non è così. Il Comitato aggiunge: “Sembra quasi una novella di Pirandello.

Facciamo l’esempio di una persona che si frattura il dito della mano e giunge in pronto soccorso alle ore 11 di un giorno feriale. In teoria è fortunato perché in questa fascia oraria è presente l’ortopedico in turno. Il paziente effettua una visita dal medico di ps e poi una radiografia che documenta la frattura. A questo punto potrebbe essere necessario allineare i monconi dell’osso fratturato introducendo un apposito filo metallico. Ma ciò non è possibile. Lo abbiamo detto prima, sembra una novella di Pirandello. Infatti a Cittiglio in pronto soccorso non c’è più alcun strumentario chirurgico ortopedico per effettuare interventi di questo genere ( compresi i due trapani che servono proprio in casi come questi: dove sono finiti?....”così è se vi pare, qualcuno potrebbe rispondere”). Cosa può fare dunque l’ ortopedico in turno? Ben poco, forse una medicazione che certo non risolve il problema al povero mal capitato. Poniamo il caso che una giovane donna giunga all’ una di notte con un piede gonfio. Viene sempre visitata dal medico di ps e poi effettua una radiografia che risulta negativa. Il piede non è fratturato e a maggior ragione il medico di guardia decide di avvalersi dell’opportunità del tele-consulto. Ma cosa potrà dire il povero specialista ortopedico di Varese al telefono? Perché la radiografia è negativa ma lui non ha la possibilità di vedere quanto e dove è gonfio il piede pur con la minuziosa descrizione del collega. Quindi se il paziente giunge di giorno rischia di non potere essere curato perché non vi è alcun strumentario in pronto soccorso e se giunge di notte lo stesso.” Di tali preoccupazioni non è giunta risposta o rassicurazione alcuna. E il Comitato suggerisce “Si vuole trovare una soluzione ponte? Dal lunedì al venerdì è già presente un medico ortopedico dalle ore 10 alle ore 18. Dalle ore 18 alle ore 24 ve ne è uno reperibile. Il lunedì, mercoledì e venerdì ne è presente in struttura un secondo più spesso un medico specializzando per l’esecuzione della chirurgia della mano e del piede. Un ortopedico dimessosi lo scorso anno, disposto a tornare in servizio, quindi a questo punto vi sarebbero tutti i giorni due ortopedici in servizio e nei tre giorni sopracitati ve ne sarebbero tre se non quattro. Un ortopedico andato in pensione è disposto a prestare la sua opera a titolo gratuito due pomeriggi la settimana, potrebbe quindi fare per esempio gli ambulatori. A questo punto basterebbe ben poco per riaprire il reparto, forse qualche altro ortopedico magari di Varese per coprire i turni vacanti ma sempre in attesa del concorso.” Si ricorda infine che è la Pediatria di Angera è stata riaperta grazie all’encomiabile sforzo di professionisti provenienti da Busto, Gallarate e Varese. Come mai il DG Bravi e il Direttore Sanitario Passarella non hanno pensato a questa semplice ed efficace soluzione? Se medici di 3 ospedali diversi fanno funzionare la Pediatria di Angera perché non possono farlo gli ortopedici di Varese e quelli del Presidio del Verbano? Cosa fanno otto ortopedici a Luino di cui due ancora in carico a Cittiglio con 13 posti letto? A queste domande il Comitato vorrebbe che i vertici dell’azienda sanitaria rispondessero. Il Comitato chiede inoltre formalmente al Direttore Sanitario Passarella di fare ripristinare tutto lo strumentario ortopedico del pronto soccorso affinché i pazienti possano ricevere lo stesso standard di cure che riceverebbero se si recassero in altra struttura ospedaliera.

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