UN ANNO PER IL COMITATO DI SALVAGUARDIA DEL PRESIDIO OSPEDALIERO DI CITTIGLIO

CITTIGLIO - 29.10.2017 - Prima candelina per il Comitato nato per salvaguardia dell'Ospedale di Cittiglio che proprio in questi giorni festeggia un anno di vita. Il Comitato, presieduto da Salvatore Romano, i cui membri ricordiamo sono dipendenti (in pensione e non) dello stesso Ospedale e privati cittadini, si costituiva spontaneamente nell’ottobre 2016 a seguito della ingiusta chiusura del reparto di ortopedia e traumatologia. Nell'arco di sette mesi però la determinazione dei suoi componenti e l’attenzione da parte di alcuni politici tra cui Il presidente Raffaele Cattaneo, Giuliano Gallera e Luca Marsico hanno portato alla riapertura del reparto. “Molto lavoro è stato fatto – sottolinea lo stesso Romano - ma molto ne rimane ancora da fare. Purtroppo duole constatare infatti che i letti di degenza aperti sono 6 e non 10 come promesso nonostante 5 nuovi infermieri professionali assunti. Inoltre il reparto è in regime di week surgery, ovvero è attivo dal lunedì al sabato mattina. Questa modalità non è però prevista dall’attuale Decreto Ministeriale in tema di riordino della rete ospedaliera (DM 70 2015) viste anche le caratteristiche dell'Ospedale di Cittiglio (Ospedale per acuti). Ad oggi poi l'Ospedale è chiuso ai mezzi Areu che non trasportano alcun trauma a mezzo ambulanza.

E non si adduca la scusa che i traumi a Cittiglio non arrivano perché non è sede di trauma center.” Il Comitato ricorda poi che anche i Presidi vicini a parte Varese non lo sono, eppure le fratture di femore o di omero le trattano lo stesso, e il Causa Pia Luvini vorrebbe trattarle altrettanto come in passato ha fatto ed aggiunge: ”Non si capisce perché non venga eseguito alcun intervento ortopedico in regime di urgenza. Che sia quindi un preciso “diktat “ della Direzione Sanitaria il no urgenze a Cittiglio? Si è detto e ridetto, un anziano o un bambino che si fratturano a Cittiglio devono poter essere curati in loco e non messi su un'ambulanza e spediti in altri ospedali come pacchi postali (il paragone in alcun i casi è stato veramente appropriato). Inoltre era stata promessa per il primo settembre la apertura nella nuova ala al secondo piano del day hospital oncologico. Si comprende che possano esservi delle difficoltà ma ad oggi purtroppo non si è assistiti ad alcuna inaugurazione.” Ma ci sono anche notizie positive: lo stesso comitato poco meno di un mese fa lanciava l'idea di un Servizio di Medicina Iperbarica all' interno dell'ospedale. Il giorno dopo lo stesso Assessore alla Sanità condivideva il progetto fatte salve le verifiche tecniche relative all’ospedale nell’accogliere una eventuale camera iperbarica e verificato il reale bacino di utenza. Il Comitato si è rivolto a un illustre Professore di fama nazionale e Internazionale esperto in Medicina Subacquea e Iperbarica e sotto la sua supervisione è stata stilata una relazione di fattibilità che nei prossimi giorni sarà consegnata all’Assessore Giulio Gallera. E’ emerso che non solo il Causa Pia Luvini ha tutte le caratteristiche per ospitare un centro di medicina iperbarica di secondo livello (deputato dunque anche all’emergenza) ma vista la posizione strategica potrebbe anche soddisfare un bacino di utenza ben più ampio della sola Provincia di Varese nel trattamento anche del piede diabetico o delle lesioni complicate dei tessuti molli. Solo a titolo di esempio dal 2004 al 2010 in Provincia di Varese si sono verificati 215 ricoveri per intossicazione da monossido di carbonio: secondo la relazione se fossero tutti stati trattati con trattamento iperbarico vi sarebbe stato un risparmio in giornate di degenza pari a 3225. C'è la volontà non solo di aprirla la Camera Iperbarica (dopo la chiusura lavenese) ma anche di farla funzionare a pieno regime.

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