IL CANTIERE DI ALP TRANSIT INQUINA IL BOESIO

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LAVENO MOMBELLO –22.04.2018 - Sta creando una certa preoccupazione l’ennesimo inquinamento del torrente Boesio a Laveno. Si tratta di una striscia biancastra che da una tubazione di scolo all’altezza del sottopasso della ferrovia in via XXV Aprile, proprio a lato del ponte ciclopedonale che finisce nel torrente Boesio e che si diluisce nelle acque del corso d’acqua prima di raggiungere il lago. Il problema è noto già da diverso giorni, tanto che la scorsa settimana vi era stato un primo sopralluogo congiunto da parte di dei carabinieri forestali di Laveno, Ats e Arpa con quest’ultima che aveva effettuato dei prelievi le cui analisi, come hanno riferito anche ieri, sono in fase di analisi. Pur scartando a priori la presenza di sostanze tossico-nocive. Domenica pomeriggio altre segnalazioni da Laveno sono giunte alla Centrale operativa regionale della protezione civile, che ha chiesto l’intervento della protezione civile di Laveno Mombello. La Prociv lavenese è cosi risalita al cantiere ferroviario impegnato nell’escavazione della massicciata nella galleria fra Laveno e Sangiano, che in questi giorni è stata ridotta ad un solo binario per consentire l’abbassamento di un metro del fondo ferroviario, al fine di consentire il transito dei carri merci di Alp Transit

che trasporteranno i tir via strada ferrata. All’interno del tunnel l’impresa si trova ad operare piuttosto disagevolmente, con una massiccia presenza idrica che scende dalle rocce sovrastanti e che attraverso delle canalizzazioni già esistenti, dopo aver percorso a lato la massicciata ferroviaria, finisce in alcuni scarichi della ex Ceramica Verbano e da qui verso il Boesio. L’impresa già allertata dai carabinieri forestali e dall’Arpa, ha provveduto nel frattempo a porre in azione due vasche di depurazione delle acque, ma purtroppo l’inquinamento è continuato e ora si scopre che la causa è legata ad uno spesso strato di sedimenti fangosi, che si sono depositati nelle canalizzazioni. Segnalata la nuova situazione alla Centrale operativa regionale della Protezione Civile, la stessa ha messo in contato i tecnici dell’Arpa, dell’Ats e del 1515 regionale, con la protezione civile lavenese, che a sua volta ha informato lo stesso sindaco di Laveno Mombello Ercole Ielmini che da giorni segue la situazione, richiamando cosi anche i carabinieri forestali, per un aggiornamento del verbale sull’episodio. Vista la situazione l’impresa da oggi farà intervenire una ditta specializzata per ripulire in parte le canalizzazioni raggiungibili, dai sedimenti che si sono accumulati nel tempo, ma chiaramente ci vorranno alcuni giorni prima che le acque di scolo possano tornare limpide, come già si nota all’uscita delle due botti di depurazione. Non si tratterebbe a detta di alcuni esperti di sostanze nocive, pur inquinanti, visto che si parla di fanghiglia legata alla frantumazione delle rocce ed agli scavi in galleria, tuttavia si attendono gli esiti delle analisi disposte dall’Arpa per saperne di più. La situazione al momento viene tenuta cosi sotto controllo sia dalla protezione civile lavenese che dai carabinieri forestali di Laveno Mombello. I lavori in galleria che stanno provocando, anche un già denunciato inquinamento acustico ora sono nuovamente al centro per questo inquinamento idrico. Il cantiere dovrebbe terminare a detta dei tecnici verso la fine di giugno, ma poi si continuerà ad operare per il ripristino del doppio binario che da Laveno, collega da una parte verso Novara e dall’altra verso Gallarate.

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