BOESIO NUOVAMENTE INQUINATO

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LAVENO MOMBELLO – 28.06.2018 - Sta creando una certa preoccupazione il ripetersi di inquinamenti del torrente Boesio a Laveno, l’ultimo quello di mercoledì 27 giugno, che fa seguito a quello dello scorso 21 aprile, sempre a causa di un incidente nel cantiere ferroviario di Alp-Transit. Le analisi hanno tuttavia scartato la presenza di sostanze tossico-nocive, si parla di acque con presenza di "terriccio". Ora, mercoledì attorno alle ore 12, su segnalazione di alcuni passanti è stata nuovamente attivata la protezione civile comunale di Laveno Mombello, per un più vasto inquinamento di colore marrone nel torrente Boesio, inquinamento che raggiungeva il golfo lavenese. Avvertiti i tecnici comunali dell’Ufficio Ecologia e il sindaco Ercole Ielmini la protezione civile risaliva velocemente e nuovamente al cantiere ferroviario di Alp Transit, che sta operando nell’escavazione della massicciata nella galleria fra Laveno e Sangiano.

Qui l’impresa, dopo il primo inquinamento di aprile ha attivato due vasche di depurazione delle acque, come da ordinanza comunale che invitava altresì a ripulire dei sedimenti il fossato di raccolta delle acque che risultava invaso per circa 20 centimetri di sedimenti fangosi vecchi e nuovi. Questa canalizzazione dopo aver abbandonato la rete ferroviaria, finisce in un tunnel che raccoglie gli scarichi della ex Ceramica Verbano e di via XXV Aprile, per finire quindi nel Boesio. Per questo, sulla base di un’ordinanza comunale, che imponeva la pulizia del riale, l’impresa mercoledì aveva chiuso la canalizzazione ferroviaria facendo intervenire una ditta specializzata per ripulire le canalizzazioni raggiungibili dai sedimenti che si sono accumulati nel tempo. Purtroppo durante tale intervento il “tappo” posto sulla canalizzazione è improvvisamente ceduto, facendo cosi defluire le acque fangose verso il Boesio e il lago. Visto il cedimento le operazioni di pulizia sono state immediatamente sospese, come si è subito appurato, ma l’inquinamento da terriccio ha continuato per alcune ore prima che l'acqua tornasse pulita in serata. Non si tratterebbe a detta di alcuni esperti di sostanze nocive, pur inquinanti, visto che si parla di fanghiglia legata alla frantumazione delle rocce ed agli scavi di terra in galleria. Toccherà ora all'Istituto di Idrobiologia di Pallanza stabilire se questo tipo di inquinamento abbia causato danno alla presenza ittica del torrente.

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