BAGNI FRA LA BUZZA DEL LAGO

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LAVENO MOMBELLO – 08.07.2018 - Ancora una volta, a margine della passata ondata di maltempo che ha interessato il Verbano con quasi 80 millimetri di pioggia in poco più di un’ora, a parte i danni nella cittadina lacustre (con strade allagate, rami e sacchi dei rifiuti sparsi ovunque) si è dovuto registrare anche l’apporto di tonnellate di rifiuti e ramaglie, ma anche tronchi d’albero portati dalla corrente dei fiumi in piena verso il lago, che hanno registrato una decina di interventi della stessa protezione civile lavenese. A lago tuttavia si è avuto un considerevole apporto di tonnellate di rifiuti, plastica, lattine, e ramaglie, materiale che anche ieri andava alla deriva a centro lago, mentre la maggior parte si è già depositata sulle spiagge e lungo le rive del lago. Spiagge e rive che come è avvenuto puntualmente per Laveno Mombello cosi come per altri comuni rivieraschi erano state da poco ripulite proprio in vista della stagione balneare, ed ora ci si ritrova con i comuni costretti a dover nuovamente intervenire con costi non indifferenti per mantenere pulite le proprie rive. Sulle spiagge si può intervenire, ma a lago l’operazione oggi è impossibile. Cosi per questo fine settimana, pur a fronte di centinaia di bagnanti a Cerro, ma lo stesso vale per molte spiagge, l’apporto di ramaglie e rifiuti di ogni genere

ha visto i bagnanti nuotare in mezzo alla cosi detta “buzza”, che ricopriva in buona parte anche la spiaggia. Uno spettacolo a dir poco indecoroso e insalubre come hanno segnalato molti turisti e villeggianti, ma anche locali che protestavano, con i comuni impotenti, visto che sino a che la buzza non raggiunge completamente la riva è impossibile rimuoverla rendendo vano il lavoro fatto e per Laveno anche di alcuni volonterosi come quelli di “Casa Paund”, che nelle scorse settimane avevano ripulito una delle spiagge lavenesi. E pensare che sin dal 1976 sino al 2001, grazie al natante della Provincia di Varese, questi disagi erano stati affrontati in modo abbastanza soddisfacente dallo “spazzino nautico” che per le sue forme un poco aggraziate era stato soprannominato “il brutto anatroccolo”. Un natante che voluto dall’allora presidente luinese della “Amministrazione Provinciale” Alfonso Spozio, che ben conosceva i problemi del lago, lo mise in servizio sul lago Maggiore. Uno speciale natante munito di particolari meccanismi adatti per raccogliere il materiale alla deriva e che navigava per ripulire il lago evitando cosi che il materiale si depositasse sulle rive, complicando l’intervento, reso più difficile operativamente sulle spiagge e che evitava quindi la ben più costosa operazione di pulizia delle rive, delle spiagge e dei porti. Poi andato in pensione il vecchio spazzino, ne giunse uno nuovo che inaugurato nel lontano 2001, acquisito sempre dalla Provincia di Varese, con un contributo della Fondazione Cariplo. Lo speciale battello “spazzino” per la pulizia del lago Maggiore battezzato l’ “Insubria” non fu mai impiegato, visto che si rivelò inadatto ai compiti per cui era stato acquistato. Scoppiò anche una polemica, si cercò in qualche modo di porre rimedio ai problemi, ma senza riuscirci. Il battello fu alla fine rivenduto, ed ancora oggi dopo un intervento della la Corte dei Conti che contestò alla Provincia e a Sogeiva un danno erariale di 120mila euro, la questione pare non sia ancora del tutto risolta, ma intanto sul Verbano dove fece la sua prima apparizione un natante “spazzino” la situazione resta insoluta, con grave danno di immagine e di salute.

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