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IL LIVELLO DEL LAGO MAGGIORE A -30

LAVENO MOMBELLO – 28.09.2018 -Continua a scendere il livello del lago Maggiore a causa degli scarsi apporti idrici e cosi è scattata la terza soglia di magra per il bacino lacustre che, con i suoi 212 chilometri quadrati, raggiunge dalla sponda lombarda, quella piemontese, ed il Canton Ticino. Dal suo territorio idrografico che per 6.599 chilometri quadrati raccoglie le piogge e gli apporti idrici dei sette laghi; un territorio che si estende dalla vetta del Monte Rosa al Sempione e dal Monte Generoso al Campo dei Fiori, alle ore 12,00 di ieri mattina si registrava un apporto di meno di 30 metri cubi d’acqua al secondo, contro le medie stagionali dei 200, come si nota alla centralina di rilevamento e monitoraggio della protezione civile di Laveno Mombello, mentre dallo sbarramento della “Miorina”, posto nel territorio di Golasecca, fuoriuscivano dal Verbano poco più di 100 metri cubi d’acqua al secondo, che sono il minimo indispensabile per il fabbisogno delle centrali idroelettriche a valle del Ticino e dei suoi canali, utili inoltre a preservare la vita ittica dei corsi d’acqua. Sempre alla centralina di monitoraggio di Laveno ieri attorno alle ore 12,00 si registrava come il livello del lago Maggiore era a circa 30 centimetri sotto lo zero idrometrico,

quindi un metro sotto la media stagionale. Inevitabilmente la direzione della Navigazione Lago Maggiore è stata cosi costretta ad emettere il terzo divieto di imbarco per i mezzi pesanti sui traghetti, che di fatto ne vieta il trasporto sia dei camion, che dei bus anche senza carico. Le soglie dei carichi dei singoli mezzi pesanti partono dai 440 quintali e scendono alla prima soglia fissata ai 380 quintali, poi la seconda soglia è quella dei 200 quintali e infine l’ultima soglia, la terza è quella dei 100 quintali. I divieti di imbarco riguardano non tanto il pescaggio delle motonavi all’attracco, quanto l’inclinazione dei pontili verso i piani di imbarco dei traghetti. Se il livello continua a scendere che succede ? Per le vetture il discorso è ovviamente diverso, visto che già ai tempi della “magra” storica del Verbano registrata il 21 agosto del 1990, quando il lago toccò quota 51 centimetri al di sotto dello zero idrometrico, le vetture venivano traghettate sulle motonavi traghetto a due piani, utilizzando ovviamente solo il pontile superiore. Ora ad ulteriormente preoccupare la situazione, oltre alle previsioni meteo che annunciano scarsi apporti, per le possibili precipitazioni dei prossimi giorni, vi sono le segnalazioni delle prime e leggere nevicate sulle più alte vette del Rosa e del Sempione, il che significa che con l’abbassamento dello zero termico, la neve, tanto cara agli appassionati degli sport invernali, congelerà sulle alture del Verbano milioni di metri cubi d’acqua, diminuendo le portate idriche verso il lago. Ma oltre ai traghetti di linea fra Laveno e Intra, da ieri è scattato anche il divieto di attracco degli aliscafi, che dopo quello dell’Isola Madre, tocca ora anche quello dell’Isola Bella, con le rispettive corse sopperite da collegamenti con i battelli. Anche per i battelli di linea sono scattati ieri i divieti di attracco a Portovaltravaglia e a Carciano. Disagi si registrano inoltre per la nautica da diporto, non solo per le aree di secca sotto costa e l’affiorare di scogli, ma anche per gli attracchi nei porti rivieraschi, che in alcuni casi vedono l’impossibilità di accedere all’area portuale. Non si tratta, per ora, di una magra record: nel 1990 nello stesso periodo si toccarono i 52 cm sotto lo zero, mentre, a conferma della variabilità delle condizioni di anno in anno, nel 1993 si raggiunse quota 340 cm sopra lo zero, per poi giungere ad una delle alluvioni più pesanti.  Dal 1° gennaio a oggi sono affluiti al lago 5.912 milioni di metri cubi d’acqua, in crescita del 7% rispetto all’anno precedente. 

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