CANNOBIO - DOMANI-LUNEDI- LA FESTA DEI LUMIERI

CANNOBIO - DOMANI-LUNEDI- LA FESTA DEI LUMIERI - Si ripete ogni anno il 7 gennaio, con il paese che si illumina di migliaia di lumini rossi accesi, posati sui davanzali delle finestre, sui balconi, lungo le vie e fino sul campanile e sulle barche nel lago, soprattutto lungo il tragitto della tradizionale processione, che vede portare la "Sacra Costa" (il Miracolo della Santa Pietà di Cannobio) dalla basilica di San Vittore sino al Santuario della Pietà. Si parla di diecimila lumini che saranno accesi nella cittadina lacustre rischiarandola con un tocco originale e suggestivo nelle ore notturne, con lo spegnimento dell'illuminazione pubblica.

Si ripropone cosi la serata più modesta della notte del 7 gennaio 1522 quando la gente accorse per rendersi conto del miracolo che era accaduto: da una tavoletta sacra, dedicata alla deposizione di Cristo dalla croce, sgorgò del sangue da una piccola costola. Il fatto avvenne sul lungolago, nell’osteria degli Zaccheo, che è poi diventata il santuario della Pietà. Lo volle San Carlo che proprio in una nobile abitazione accanto (casa Omacini) trascorse la penultima notte della sua vita, il 1° novembre 1584, in arrivo da Ascona dove aveva dimenticato la berretta cardinalizia, e diretto a Milano, ormai vittima delle dolorose «febbri terzane». Da quasi cinque secoli il miracolo della Pietà rivive senza soluzioni di continuità e rappresenta la festa più partecipata da tutti i cannobiesi. Quest’anno inoltre sarà anche l’occasione per il vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla, di fare la sua prima visita ufficiale nel borgo di confine, dove è atteso da monsignor Luigi Dresti e da tutta la comunità. Alle 17,30 la messa solenne aprirà le celebrazioni nella collegiata di San Vittore, seguita dal bacio della reliquia da parte dei fedeli e da una lunga processione che si snoderà fino al santuario. Ci sarà il soccorso alpino, il corpo musicale eseguirà una serie di inni, fra cui quello dedicato alla Santissima Pietà, particolarmente solenne. Sul lungolago il corteo sarà accompagnato da una sfilata di barche, anch’esse addobbate e illuminate a festa. Terminate le funzioni religiose, si passa alla gastronomia, in particolare alla cena tradizionale a base di pasta e fagioli, ma soprattutto di «luganighe», lo stesso menù che si dice sia stato servito nell’osteria la sera del miracolo. Si tratta di un piatto povero, che però viene cucinato oggi con varianti originali, sempre apprezzate dalle centinaia di turisti, provenienti anche dalla Svizzera, che affollano i ristoranti e le abitazioni degli amici in occasione della festa.

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