La Storia del Presepe Sommerso Lavenese
- LA STORIA DEL PRESEPE SOMMERSO LAVENESE - LAVENO MOMBELLO - Il "Presepe Sommerso di Laveno Mombello", prese avvio storicamente nel Natale del 1975, quando un gruppo di amici, con lo scomparso Cav.Davide Sironi, che vestito da zampognaro suonava la piva, si ritrovarono alla vigilia della notte di Natale a Punta Granelli, una zona a lago posta appena fuori dal Comune di Laveno, in Castelveccana (La denominazione deriva dalla tragedia del lago, che vide nel 1930 un motoscafo Riva andare in fiamme e sparire nelle profondità con due giovani vittime a bordo i cugini Granelli, le cui salme non sono mai più state ritrovate ). Il luogo venne poi scelto da alcuni sommozzatori (in prevalenza svizzeri della Lugano sub) che frequentavano quelle rive e quelle profondità lacustri, quale palestra subacquea per il loro sport preferito. L'idea del Cristo degli Abissi, venne al veterano dei sub ticinesi, il lavenese Ovidio Garolla, di Mombello che coinvolse, oltre al Sironi i fratelli Rossi, il Brunelli, il pluri presidente della Pro Loco, il cav. Giuseppe Marchesotti, ed il sottoscritto. Non mancavano le rispettive mogli. La zona, durante le cerimonie augurali natalizie, era rischiarata dalle luci alimentate dalle batterie d'auto messe a disposizione da Antonio Rossi (più avanti arrivarono i gruppi elettrogeni). Qui a punta Granelli in un'atmosfera suggestiva e con il suono della zampogna di Sironi, che vi soffiava vistosamente dentro, rigonfiando le guance sotto la barba bianca (solo qualche edizione dopo scoprì che Sironi nascondeva un registratore, che azionava sotto il mantello da pastore) giungeva il parroco di Laveno che impartiva la benedizione alla piccola statua, circa 80 centimetri, del "Cristo degli Abissi" (simile a quella ben più grande di San Fruttuoso a Camogli) che nel Natale del 1975, venne posata per la prima volta, collocandola a qualche metro di profondità, in una grotta naturale nella roccia. Dopo la benedizione del parroco, che avveniva poco prima della messa di mezzanotte, ci si ritrovava sulla terrazza sovrastante, nei pressi della lapide che ricorda i cugini Granelli, per scambiarsi gli auguri di un Buon Natale e mangiare in compagnia una fetta di panettone accompagnato da spumante. Una cerimonia semplice questa che si è poi ripresa per diversi anni, ma che rimaneva aperta solo a pochi intimi. Per il gruppo di amici, caldeggiati dallo stesso Giuseppe Marchesotti e da Ovidio Garolla, decise di estendere la partecipazione ad altre persone. Venne di conseguenza fondata un'associazione campeggista dalla Pro Loco di Laveno e presieduta da Antonio Rossi, per realizzare un Presepe Sommerso da collocare nel golfo lavenese, ad una profondità da renderlo visibile a tutti, per questo si scelse l'area antistante la piazza Caduti del Lavoro, nel centro storico di Laveno, dove la presenza verso riva di alcuni massi permetteva di vincolare le piattaforme. Il primo Presepe Subacqueo venne inaugurato e calato nelle acque del golfo lavenese nel periodo natalizio del 1979 ed era composto di sole tre statue, quelle che ancora oggi rappresentano la Sacra Famiglia, seguì la benedizione del parroco. Fu subito successo e alle prime statue offerte da soci e Pro Loco, si unirono ben presto altre offerte dalla gente a da alcuni sponsor. Arrivarono così i Magi con un cammello, i pastori con gli agnelli sulle spalle, le massaie con i polli e i cesti, il viandante che scruta l'orizzonte, gli angeli e gli animali domestici. Da allora, anno dopo anno, la cerimonia si ripete con grande successo. Attualmente, il Presepe Sommerso lavenese è composto da 42 statue a grandezza quasi naturale, collocate su cinque piattaforme in metallo le cui dimensioni totali sono di 15 x 3,5 m. con un peso complessivo di circa 18 tonnellate. Le statue sono scolpite in pietra bianca di Vicenza, ad opera dello scultore Tancredi di Brendale, lo stesso che realizzò la statua di San Francesco, il blocco scultoreo che resta sempre visibile, nell'arco dell'anno, sulla piazza Caduti del Lavoro e che ricorda il 15° Congresso Nazionale dei Presepisti, che si svolse a Villa Frua a Laveno nel 1984. Si tratta della statua gemella di quella posta nella Piazza della Signoria a Vicenza. Di notte le statue del Presepio Sommerso, vengono illuminate da 24 potenti fari subacquei che le rendono visibili dalla terrazza prospiciente il lago. Poi al Presepe sommerso si è aggiunto un albero decorato e illuminato, che ancorato sul fondo del lago, tramite un cavo d'acciaio a circa 20 metri che viene comandando da un argano a motore, che ad intervalli fa riemergere dalle profondità del lago, suggestivamente illuminato l'alto albero natalizio. Infine vi è stata l'aggiunta di una fontana galleggiante illuminata. La prima settimana di dicembre, con l'impiego delle potenti autogrù della ditta Ossola di Gavirate, avviene la posa delle piattaforme nel lago, con la collaborazione dei sommozzatori. Le piattaforme vengono così vincolate sul fondale e circondate da rami di alloro a corona, che hanno il compito di attutire il moto ondoso creato dai traghetti che vanno e vengono, collegando Laveno a Intra, impedendo nel contempo alla buzza del lago di raggiungere il presepio. La sera della vigilia di Natale alle ore 22, sul lungolago, si danno appuntamento gruppi di subacquei e molti fedeli, per assistere alla cerimonia della posa della statua del Gesù Bambino, che viene portata con le fiaccole in processione, dalla Chiesa Parrocchiale dei SS Filippo e Giacomo, in genere dalle due ultime coppie di sposi dell'anno e da personaggi lavenesi. In piazza Caduti del Lavoro la statua di Gesù Bambino viene affidata, dopo la benedizione del parroco, alle decine di sommozzatori che con le fiaccole accese la scortano sino alla greppia posta nel presepio sommerso, dove viene deposta. Quindi i sub, con le stesse fiaccole accendono il grande falò galleggiante. Sino a qualche anno fa, era compito dello stesso veterano dei sub Ovidio Garolla, con la moglie, di portare la statua di Gesù Bambino nella greppia sommersa. La cerimonia continua con l'albero natalizio che emerge dal lago illuminato, con la stella cometa e la scritta di augurio di "Buona Natale" per tutti. Per i presenti vi è quindi lo scambio degli auguri e non manca del caldo vin brulè, distribuito nelle tradizionali brocchette in ceramica che restano a ricordo della manifestazione natalizia. E' consuetudine che i visitatori gettino una monetina in acqua come gesto propiziatorio o più semplicemente come apprezzamento all'iniziativa. I soldi che vengono raccolti servono per le spese della manifestazione. Negli anni passati, vi fu anche qualche ragazzo che si ingegnò a rubare le monetine, utilizzando delle calamite legate ad un filo, ma oggi la sorveglianza delle telecamere scoraggia simili azioni. Dalla prima associazione, "Gli amici del Presepio Sommerso" presieduta dallo scomparso Antonio Rossi, nel 2000 il presepio sommerso ha registrato il passaggio di mano fra gli “Amici del presepio Sommerso”, a quello dei “Nuovi Amici del Presepio Sommerso” con alla presidenza Camillo Roi, che ha poi nel 2012 lasciato il timone del sodalizio è oggi si passati sotto la presidenza e guida di Marco Lanteri.
L'iniziativa venne positivamente pubblicizzata in Italia ed all’Estero, anche grazie a riviste a tiratura nazionale come quella del Touring Club Italiano e “Tv Sorrisi e Canzoni”. Altre tappe importanti è da ricordare la grande pubblicità fatta dall’attore lavenese Renato Pozzetto, quando in compagnia di Cochi ne parlò in una delle seguitissime trasmissioni di “Canzonissima” su Rai Uno. Meno bella, ma che ebbe purtroppo una vasta eco, è stata poi la vicenda del trafugamento della statua del Gesù Bambino dalla ex serra di villa Frua, oggi sede del nuovo municipio e dove ancora oggi vengono custodite le statue durante l’anno. Un furto quello della statua di Gesù Bambino, avvenuto poco prima del Natale 1994, che aveva messo in seria difficoltà gli “Amici del Presepio Sommerso” nel sostituire la statua originale con quella attuale, si perché la vera statua, di Gesù Bambino, ancora oggi non è stata ritrovata. Resta il fatto che questo furto fece parecchio scalpore. Nel 2012 è stata ancora una trasmissione RAI a rilanciare la manifestazione con delle riprese in esterno e delle interviste in studio. Per alcuni anni a Punta Granelli venne mantenuta la celebrazione di una funzione religiosa sugli scogli rivieraschi. In una di quelle cerimonie, vi prese parte lo stesso priore dell'epoca, di Santa Caterina del Sasso, lo scomparso Padre Angelo Maria Caccin. Nella stessa località i sommozzatori, capitanati da Garolla, hanno eretto una cappella a memoria di tutti gli scomparsi del Verbano, molti dei quali riposano purtroppo ancora nelle profondità del nostro lago, senza aver trovato una degna sepoltura. - Claudio Perozzo -