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LIVELLO DI MAGRA PER IL LAGO MAGGIORE - I TRAGHETTI CARICANO SINO A 380 QUINTALI
LAVENO MOMBELLO - 30.10.2017 - Per la prima volta in questo 2017 il livello del lago Maggiore è sceso al di sotto lo zero idrometrico, superando due livelli di magra e oggi, alla centrale di monitoraggio della Protezione civile di Laveno Mombello, si registrano meno 11 centimetri sotto lo zero idrometrico con un trend in costante discesa di circa 2/3 centimetri al giorno. Non è un record, visto che nel 1947 si raggiunsero i meno 65 centimetri, ma tuttavia la situazione comincia seriamente a preoccupare dato che all’appello mancano ben 90 centimetri, stando alle medie stagionali. Oggi inoltre in entrata al lago si registravano solo 30 metri cubi d’acqua al secondo contro i 150 metri cubi d’acqua in uscita dallo sbarramento della Miorina a Golasecca verso il Ticino, ovvio quindi che il livello è destinato a scendere ulteriormente. La direzione della Navigazione Lago Maggiore ha ridotto da questa mattina il carico dei mezzi pesanti sui traghetti di linea fra Laveno e Intra ai 380 quintali a pieno carico, ma se la situazione non migliora si scenderà ai 200 quintali già nei prossimi giorni. Dopo la leggera magra dello scorso 30 agosto, quando il livello del lago era sceso a 4,6 centimetri sopra lo zero idrometrico, il livello si era rialzato sfiorando il metro sul livello del lago
ma poi a settembre si era registrato un continuo impoverimento idrico che in questi ultimi giorni di ottobre ha portato ad un calo costante e veloce sino a raggiungere i meno 11 centimetri sotto lo zero idrometrico. Una situazione preoccupante che ha visto in una decina di giorni un’enorme quantità d’acqua defluire verso il Ticino e i canali di irrigazione. Si parla di milioni e milioni di metri cubi d’acqua visto che ogni centimetro di livello rappresenta circa 2 milioni di metri cubi, mentre le previsioni meteo per questa fine di ottobre e per i primi giorni di novembre indicano un periodo asciutto e già da agosto le riserve nevose in montagna erano ormai sciolte con la restrizione dei ghiacciai. Ora oltre alla sete della pianura, con l’agricoltura che chiede ancora acqua, vi è da aggiungere con il sistema irriguo lombardo-piemontese anche la richiesta idrica che giunge dal sistema industriale e dalle centrali elettriche a valle del Verbano. Si presenta pertanto un pesante sbilancio idrico destinato a salire se perdureranno queste condizioni di siccità.