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SOTTOPASSO FERROVIARIO - NUOVI DISAGI PER LAVENO

LAVENO MOMBELLO - In merito al sottopasso ferroviario in ingresso di Laveno Mombello e alla sua terza annunciata riapertura di maggio sulla Prealpina di oggi si riporta - «Ora alla Provincia non resta che mantenere l'impegno a riaprire la viabilità». A dieci giorni dall'incontro in Regione sul nuovo tunnel sotto la ferrovia, il sindaco Luca Santagostino rompe il silenzio. E lo fa con un video pubblicato sui canali social della lista di maggioranza (Civitas) in cui punta nuovamente il dito contro Villa Recalcati, con cui il Comune ha ingaggiato da tempo un braccio di ferro relativo alla riorganizzazione del traffico legata al sottopasso. Il cui taglio del nastro - come annunciato dal consigliere provinciale alla Viabilità Fabio Passera all'indomani dal vertice del 14 aprile a Milano - dovrebbe avvenire tra la fine di maggio e l'inizio di giugno. Un filmato registrato «all'incrocio dove tra meno di otto giorni dovrebbe riaprire la strada, secondo quanto dichiarato dal presidente della Provincia nell'assemblea del 31 marzo», sottolinea Santagostino, mostrando poi l'intervento di Marco Magrini. Il quale oggi puntualizza che quella data si riferiva al completamento del sottopasso, non anche della rotonda di accesso, la cui autorizzazione è attesa il 5 maggio. Rotonda che è uno dei nodi critici del progetto approvato nel 2018 e della relativa convenzione tra gli enti, la cui revisione - è la linea ribadita più volte dalla Provincia - allungherebbe ulteriormente i tempi. Un progetto che prevedeva una grande rotonda davanti al passaggio a livello delle Nord, destinato a essere chiuso, e il doppio senso di marcia in via Garibaldi. Progetto contro cui «noi stiamo combattendo da quattro anni, ritenendolo non idoneo per il nostro territorio». Con le sbarre abbassate, infatti, chi esce dal tunnel e deve andare verso Ponte o Mombello, dovrà fare il giro dal Gaggetto: «Ciò significa che 60 tir al giorno, oltre alle auto, dovrebbero passare esclusivamente dall'incrocio via Gaggetto-via Martiri della libertà, già difficoltoso in caso di incrocio di due auto», figuriamoci con un mezzo pesante o addirittura due. Da qui la richiesta del municipio di ripensarci. «Ma il 14 aprile - continua il sindaco - la Provincia ha nuovamente sollevato una serie di difficoltà e impedimenti alla modifica del progetto». «Non si può ricattare una città intera - scrive Civitas - con la minaccia di ritardare la riapertura della nuova strada se non si accetta la loro soluzione». Alla fine si è arrivati a una soluzione che prevede un «intervento di svincolo minimo, per non sprecare risorse, ma non con una rotonda definitiva», bensì con un rondò provvisorio. Una soluzione che «consenta a Provincia di rispettare l'impegno che ha preso di riaprire entro il 1° maggio e in seguito, su un progetto che il Comune si farà carico di realizzare, lo studio di uno svincolo che consentirà anche di aprire il passaggio a livello». Video che ha provocato la replica dello stesso Magrini: «Come ribadito nell'ultimo incontro in Regione alla presenza dell'assessore alle Infrastrutture, la nostra posizione è quella di portare a termine il lavoro così come previsto nel contratto a suo tempo sottoscritto da Comune, Rfi, Regione e Provincia. In quell'accordo fu stabilito che Villa Recalcati sarebbe stata individuata quale ente attuatore, e a questo impegno terremo fede fino al termine. È interesse prioritario fare in modo che il cantiere possa chiudere quanto prima, ma non è nel nostro stile ingaggiare discussioni social o attraverso i giornali. La nostra posizione l'abbiamo dichiarata nelle sedi istituzionali appropriate. L'impegno è quello di portare a termine il lavoro quanto prima e restituire ai cittadini e ai commercianti lavenesi un'arteria di vitale importante. Soluzioni diverse avrebbero comportato un dilatarsi dei tempi, situazione ovviamente inaccettabile. Tutto il resto, finisce per essere superfluo». Certo che guardando oggi il cantiere la sua riapertura non appare cosi vicina. E pensare che il progetto svizzero di "AlpTransit", ha come base di togliere il più possibile il traffico su gomma dalle strade dei centri abitati svizzeri, per favorire il trasporto su ferroviaria. Noi invece ce lo portiamo in centro, rendendo Laveno Mombello più invivibile. C.P.

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